C’è un’arte antica che sopravvive tra le vie di Perugia. Non quella dei palazzi o delle chiese, ma quella della brace viva, del fumo che avvolge lentamente la carne, dei profumi che non mentono. E si trova in un posto che non ti aspetti: la rosticceria da Serenella e Alfredo, a pochi passi dal centro storico. Una tavola calda vera, sincera, quella che tutti vorremmo trovare quando cerchiamo autenticità, gusto e memoria.
E pensare che tutto è iniziato con una delusione.
Mi trovavo a Perugia per motivi familiari, e come ogni volta ho seguito il mio istinto: prenotare una trattoria Slow Food, fiducioso di trovare piatti e prodotti tipici. L’aspettativa era alta, ma l’epilogo è stato tutt’altro che memorabile. Un arrosto misto piuttosto anonimo, con una Pluma di maiale e due costatine d’agnello dal sapore standard. Niente emozioni. Solo rammarico.
Ma si sa, quando il palato resta insoddisfatto, entra in gioco il mio fiuto da segugio.
Il richiamo della brace
È così che ho scoperto Serenella e Alfredo, una tavola calda che sa di casa. Appena varcata la soglia, il primo impatto è con un bancone essenziale per caffè e digestivi, ma basta uno sguardo più in là e si apre un mondo: un banco pieno di leccornie, con la padrona sempre all’opera, tra un’aggiustatina e un sorriso. Le foto, credetemi, parlano da sole.
E poi lui, il vero protagonista: un camino a carbone vivo.
Non un forno moderno, non una griglia a gas, ma un camino vero, dove polli ruspanti girano lenti mentre la brace li accarezza da ogni lato. Sotto, salsicce umbre che raccolgono goccia dopo goccia il succo delle carni: un condimento naturale, ricco, primordiale. Una cucina ancestrale, che accende i ricordi più profondi. Un’ode al fuoco.
Un banchetto in autostrada
Rapito dalla scena, non ho potuto fare a meno di ordinare. Pollo ruspante e – udite udite – anatra arrosto. Un trionfo di sapori. Avrei voluto mangiare lì, sul posto (e sì, si può anche mangiare in sede), ma il tempo era tiranno. Così ho portato il bottino con me, e ho consumato il mio pasto… in piedi, in autostrada. Con le mani, senza vergogna. Una goduria irripetibile, con le dita da leccare fino all’ultimo morso.
Il Testo: memoria di una cucina contadina
Per completare il tutto, la mitica Torta al Testo. Una focaccia bianca, preparata con farina 00, integrale e semola, lievitata con lievito classico. Un impasto semplice ma antico, cotto come si faceva una volta: su un “testo”, una teglia poggiata sul fuoco vivo, coperta da un coperchio colmo di brace. È così che si cucinava nelle campagne umbre e non solo, quando il forno era un lusso.
Io l’ho farcita con salsicce ben unte del succo di pollo e accompagnata da patatine sfogliate, croccanti come chips, ma mille volte più saporite.
Conclusione
All’ingresso farei scrivere “Silenzio, parla la brace”. Ed è proprio così. Da Serenella e Alfredo non servono troppe parole: basta il profumo, il calore, la carne che cuoce lentamente, e un’accoglienza sincera. Un posto che restituisce fiducia nella cucina vera, fatta di mani, fuoco e cuore. Non manca una sincera attenzione ai vini del territorio.
Se passate da Perugia, non cercate solo stelle o guide. Cercate la brace che parla, e ascoltatela. Prezzi popolari.
Rosticceria da Alfredo e serenella
via Cialdini 50 – Perugia
tel. 075 507 25 740
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