il più delle volte, quando ti fermi per il pranzo in un ristorante e hai solo voglia di mangiare e rilassare il cervello, non hai nessuna intenzione di capire cosa lo chef vuole comunicarti con la sua cucina, ma solo di mangiare.
Ecco questa è quello che ho trovato nel ristorante di questo accogliente albergo a Città Sant’Angelo.
Il giovane chef Fabrizio Ceruso, è molto riservato, il suo approccio e discreto e rispettoso, caratteristiche riscontrate anche nei suoi piatti.
Una cucina che rispetta le aspettative nel leggere il menu, con ricette che spaziano con proposte dal mare alla terra ma con sostanza e non con voglia di strabiliare con effetti creativi, a volte deleteri: qui no, questo non avviene.
L’antipasto mi porta nei boschi, con profumi di sottobosco, foglie macerate e naturalmente funghi, un abile gioco di consistenze dedicate al nobile fungo. Piacevole inizio che stimola la mia curiosità.
La location è sicuramente l’ideale per un mordi e fuggi, perchè a due passi dall’autostrada, il sevizio è attento e professionale con una carta dei vini territoriali, come il menu che parte da una tagliatella di seppia
apparentemente semplice, ma ricca di tecnica e piacevole dove un bicchiere di vino pecorino ravviva la morbidezza del piatto.
La linguina integrale con favetta, guanciale croccante e pecorino è un piatto di sostanza, ma delicato ed equilibrato al gusto, due gocce di olio extravergine di Dritta di Loreto gli danno la vivacità che merita.
La sagnetta con ceci neri in brodetto di mare, vuole onorare il gusto ancestrale dell’uso del cucchiaio per meglio bilanciare dei sapori terragni e marinari.
Ma, a mio parere, lo chef raggiunge il massimo della sua espressione nei secondi, che mi riportano a una cucina tradizionale, che rispetta le cotture, il giusto uso dei fondi di carne e, soprattutto il gusto della cucina quotidiana: pochi ingredienti che si leggono bene e si mangiano con scarpetta finale.
Ecco un brasato di guancia di vitello con riduzione di montepulciano da manuale di scuola alberghiera, burroso e ricco di umami che ti obbliga a spazzolare il piatto.
Non da meno il rotolo di maialino con pancetta e provola affumicata, dove il sapore delle bietoline saltate mitiga un sapidità ricca di succulenza.
Il pane fragrante, il giusto abbinamento con i vini, il servizio inappuntabile del mâitre rendono la mi sosta piacevole e rilassante.
Ideale anche per un mordi e fuggi come questo piatto invitante di pollo e verdure, ideale per la pausa pranzo.
Hotel Villa Michelangelo Pescara
Str. Lungofino, 2, 65013 Citta’ Sant’Angelo PE