Solo tre ettari a Cugnoli un paesino sulle colline pescaresi a trecento mt. e già la qualità inizia a sentirsi. Fabio di Donato è giovane ma ha con le idee chiare su come fare il vino artigianale. Una produzione limitata di Montepulciano e Trebbiano con solo ottocento bottiglie di Colle Berdo: correte…!!!
Il territorio permette bene qui sulla media collina adriatica, con ventilazione continua che mettono al riparo da problematiche l’uva ed escursioni termiche che rafforzano e rinvigoriscono il frutto e i profumi.
Il Trebbiano erroneamente è considerato un vitigno banale, ma gli abruzzesi ne sanno tirare fuori il meglio, come ha fatto anche Fabio con la sua pergola di quarant’anni che non ha divelto, ma l’ha valorizzata.
Dopo la vendemmia l’uva è diraspata e poi pigiatura soffice nei torchi di legno artigianali come si faceva una volta in modo da no stressare la buccia e il vinacciolo, tanto da attenere il mosto fiore.
La fermentazione è spontanea con inoculo del pie de cuve preparato in anticipo prima della vendemmia.
In seguito il vino sosta in acciaio sulle fecce fini e si arricchisce di aromi e di cremosità e, come si può vedere l’imbottigliamento è tutto manuale per non stressare il vino che non è filtrato per conservare l’integrità del frutto.
Già nel versarlo nel bicchiere si nota subito la cremosità del vino, gli archetti sono molto stretti e copiosi per soli 11,5 di grado alcolico, quindi tanta materia e tanto frutto.
Si capisce subito che ci si approccia a un vino artigianale, i profumi vanno dal limone amalfitano che si fonde alle nette note di anice e al floreale rinforzato dai tipici sentori dei vini ricchi di cremosità dovuta alla sosta sui lievito, con sbuffi di zenzero.
Una complessità olfattiva dovuta anche al vigneto vecchio che concentra ma anche alla creatività dei contadini abruzzesi che nel vigneto bianco ci mettevano Trebbiano abruzzese e Passerina e per loro era tutto bianco.
Questa notevole acidità gustativa e leggere note agrumate sono tipiche di questo stile: il Trebbiano dà struttura e frutto e la Passerina profumi freschi e mentolati con note acide anche al palato e rinfrescanti.
Al primo sorso è la cremosità burrosa a farsi spazio fra le bracciate di acidità e di sapidità molto intense, con la mineralità che sollecita il palato con pizzicori continui.
Un vino da godere subito ma anche e soprattutto da risentire fra un anno: sicuramente ora le varie componenti hanno bisogno di amalgamarsi e di distendersi.
Un vino che si lascia bere facilmente e si finisce subito la bottiglia, ma capace di abbinarsi a piatti strutturati a tutto pasto o godersi a chiusura di una serata particolare con formaggi freschi e salumi.
Zona di Produzione: Abruzzo
Grado: 11,50
Fermentazione: spontanea in acciaio con malolattica svolta
Maturazione: acciaio e poi bottiglia
Non filtrato
Prezzo: 11 – 13
2 commenti. Nuovo commento
Degustato più volte e mai deluso, bella lotta con il pecorino della stessa cantina e a volte faccio fatica a scegliere
Condivido alla grande, il Pecorino è di spessore…!!!