

Il Nero di Troia, oggi, non ha più bisogno di presentazioni. Un vitigno che è ormai entrato nel cuore degli appassionati, soprattutto in Puglia, dove trova la sua culla ideale nella provincia di Bari e in Capitanata.
Eppure, ogni volta che se ne parla, riemerge la sua anima duplice: da un lato l’energia di un’uva potente, dall’altro la capacità di aspettare, di evolversi e sorprendere con eleganza. Da giovane regala sentori floreali e frutti rossi croccanti. Con il tempo, si veste di spezie, balsamicità e profondità, senza mai perdere quella spalla acida che lo rende così riconoscibile.
Anticamente i contadini erano soliti alternarlo al Montepulciano nei filari, per ammorbidire la sua irruenza e dargli equilibrio: un trucco da saggi vignaioli, quando l’esperienza valeva più di ogni trattato.
Oggi il Nero di Troia si declina anche in versione rosato, e lo fa con risultati straordinari. I produttori pugliesi, sempre più consapevoli, lavorano in bianco le uve con tecnica e sensibilità, estraendo l’anima più fine e fragrante del vitigno, lasciando da parte le componenti più ruvide.
È il caso del Contessa Staffa di Antica Enotria, azienda agricola biologica di Cerignola, che da decenni coltiva la terra con dedizione, producendo conserve, specialità gastronomiche e, naturalmente, vino.
Ma non è solo la terra delle conserve: qui il vino ha sempre parlato con voce propria. Lo raccontano anche i francesi, che durante l’epoca della fillossera — arrivata prima da loro — guardarono a questa zona con attenzione, impiantando vigneti di rossi importanti e fondando cantine di pregio. Una conferma storica del potenziale straordinario di questo territorio.

Luigi di Tuccio
Dietro questa etichetta c’è la mano di Luigi di Tuccio, erede di una famiglia profondamente legata alla sua terra. Raffaele, suo padre, non c’è più, ma chi lo ha conosciuto ricorda bene quella stretta di mano decisa, fatta di passione e concretezza.
Il loro rosato da Nero di Troia è un vino che conquista già alla vista: rosa corallo brillante, luminoso. Il naso è un’esplosione di melograno, ribes rosso e note floreali finissime, conservate intatte grazie al sapiente uso del freddo in cantina. Un profilo olfattivo pulitissimo, invitante, mai costruito.
In bocca, la vivacità del vitigno si fa sentire: acidità sferzante, frutto fragrante (si riconosce perfino il mandarino kumquat!) e un tannino presente, ma perfettamente domato dalla dolcezza del frutto. È lui, il tannino, che orchestra il gusto con discrezione, senza mai rubare la scena.
E se parliamo di abbinamenti, il mondo di Antica Enotria offre una dispensa già pronta: paté di olive, carciofi sott’olio, sughi artigianali per condire una pasta semplice e goduriosa. Ma anche bruschette con salsa all’arrabbiata, un filo di olio Evo e via… è già festa.
Questo rosato, però, sa essere anche protagonista a tutto pasto: con verdure grigliate, salumi, piatti di mare e pesce al forno, e persino salse rosse a base carne o pesce. È versatile, gastronomico, mai banale.
E se vi trovate da quelle parti, chiamate in cantina: Luigi vi racconterà la storia del nome “Contessa Staffa” e vi accompagnerà in percorsi di degustazione personalizzati, tra bottiglie, conserve e memoria.
P.S. In autunno torneremo a parlare di Antica Enotria, con i loro rossi da invecchiamento. Il mio preferito? Il Sale della Terra, da Nero di Troia: il vino di Raffaele di Tuccio. Una dedica, un racconto, una bottiglia che parla di famiglia, radici e visione.
Azienda Agricola Di Tuccio Luigi
+39 0885 418462 – info@anticaenotria.it
Sede operativa: Masseria Contessa Staffa
Sp 65 C.da Risicata
P. IVA: 03739110710
71042 Cerignola (Fg) – Puglia