E siamo all’ennesima degustazione che ci conferma la longevità del Trebbiano che può raggiungere picchi di eleganza pari a tanti altri vitigni; è naturale che c’è bisogno del territorio adatto e della vigna giusta, ma l’Abruzzo un po’ ovunque ci ha abituati a bevute eleganti di questo vitigno come anche e sempre del Montepulciano.
Di solito siamo abituati ai classici Trebbiani da lungo invecchiamento di storici produttori, ma già nel 2015 ho avuto l’onore di testare anche il vino di un piccolo produttore che si affacciava sulla scena dei bianchi da invecchiamento, scommettendo e credendoci senza presunzione su un tendone allora già di 40’anni.
Lamberto Vannucci nella sua idea di cantina ha sempre voluto fare dei vini bianchi eleganti, e l’invecchiamento era un obiettivo secondario che poi si è concretizzato; un progetto sostenuto sempre dal padre Mariano, che ci ha lasciati qualche giorno fa’, ma la sua personalità vivrà sempre nel lavoro di Lamberto.
Lo scenario da cui nasce il Castellum Vetus sono le colline di Casoli, due tendoni uno di Montepulciano e uno di Trebbiano che guardano il mare, come due signore stravaccate a prendere il sole e a rigenerarsi della brezza marina del vicino mare e, il terreno argilloso e calcareo fanno il resto.
Ormai il cambiamento climatico favorisce questo tipo di allevamento mantenendo sempre le viti al fresco e ben riparate, uno strumento che nasceva per fare quantità oggi se ben gestito diventa un valore aggiunto; la conduzione in biologico con la tecnica del sovescio e pratiche agronomiche attente sono senza dubbio garanzia di uva di qualità come anche il diradamento in vigna e la selezione post vendemmia fanno il resto.
Il Trebbiano Castellum Vetus, con autocontrollo idrico come una signora di mezza età elegante è capace di regalare entusiasmanti vini da bere subito o dopo qualche anno.
Fermentazione con lieviti neutri in acciaio, maturazione e affinamento in barrique fino al 2008 e dal 2009 in poi maturazione (con sosta sui lieviti) in Tonneau da 500 lt dove avviene la malolattica.
A Carsoli presso il ristorante V’Incanto si è svolta una verticale dei due Castellum Vetus: Trebbiano 2015 – 2010 – 2006, Montepulciano Colline Teramane 2014 – 2007 – 2006.
Vi anticipo che in ogni vino troveremo una notevole spalla acida e tanta mineralità seguita da note saline e sentori di salsedine.
Il Trebbiano in tutte le tre annate già dal colore mostra una vivacità sorprendente; il giallo paglierino è sempre intenso e brillante; solo nella 2006 mostrava dei riflessi più carichi ma mai cedimenti ossidativi.
Nel 2015 si notavo già una maturità produttiva con una attenda gestione dei tempi di vendemmia per il mantenimento dell’acidità e dopo sette anni il colore aveva ancora riflessi verdognoli.
I profumi erano giocati su note floreali e frutto bianco: ma la sua giovane età ne giustifica la sua ritrosia nell’aprirsi.
Il sorso si apre con tanta freschezza e note saline rinfrescanti, piacevoli con tanto frutto che accompagna un finale molto lungo e impregnato di erbe mediterranee: fra un paio d’anni questa annata sarà matura e ci troveremo di fronte ad un vino strepitoso.
La 2010 è semplicemente unica, ha raggiunto il suo apice evolutivo, ogni elemento è al posto giusto; profumi fini di elicriso, anice, frutto bianco, note floreali e tabacco biondo tutto misurato ed in equilibrio con un sorso corrispondente dove la mineralità e l’acidità creano una spina dorsale che sostiene la cremosità del frutto, con un finale mentolato, ricco e succoso.
La 2006 è un signore in frak elegante con il suo cilindro e il suo bastone che si muove con eleganza nei profumi che vertono verso la spezia, balsami, note floreali come camomilla e frutto giallo polposo, con un sapore sempre molto minerale e fresco con tanto frutto e radice di liquirizia nel finale.
Ora passiamo al Montepulciano Colline Teramane e qui Lamberto non ha mai voluto un vino cremoso da spalmare così come tanti altri, infatti la sua versione si è andata affinando nel tempo consegnandoci un 2007 che si può definire circolare, dove ogni elemento contribuisce a creare un’esperienza gusto olfattiva unica e irripetibile.
Le classiche note di liquirizia, sottobosco, frutto rosso e spezia nera sono nette e precise sia a bicchiere in movimento che a bicchiere vuoto; al sorso i tannini di alto rango sono le fondazioni su cui si sostiene un’eleganza gustativa senza fine.
La spalla acida con la mineralità avvolgono un frutto masticabile e le note balsamiche e amaricanti sono spinte verso note alte.
Un 2005 snello e molto elegante; il primo sorso mi ha riportato alle degustazioni di vini eleganti come alcuni Brunelli e Barbareschi. Non mi va di essere prolisso per un’annata che ho trovato perfetta, punto di arrivo per ogni produttore che ambisce a realizzare vini eleganti senza tempo, ogni elemento al posto giusto, perfezione stilistica sia nei profumi che al gusto.
Del 2014 ne parlo solo ora perché è stata una annata difficile ovunque e i segni erano evidenti nel bicchiere ma anche qui il livello qualitativo è stato sopra la norma.
Ora non resta che andare a trovare Lamberto a Casoli e godere dei suoi vini: vi ricordo che fa un ottimo metodo classico e la sua linea classica San Michele (trebbiano e Montepulciano) dall’ottimo rapporto prezzo qualità si beve senza sosta a tavola.
Cantina Centorame
SP27, 9,
64032 Casoli TE