Non amo bere da solo, ma ci sono delle giornate dove quasi diventa un obbligo. Vuoi perché sei giù o perché semplicemente hai voglia di bere un buon bicchiere; bene, oggi ho deciso, e mi bevo questo spettacolo di vino.
Che volete, è domenica e ho preparato il ragu di cavallo con le stecche e la conserva di pomodoro estiva appena fatta: si, da noi si usa mangiare quasi solo cavallo, il Montepulciano “I Vasari” di Barba merita un piatto di questi e viceversa. Ma potrebbe accompagnare agevolmente un semplicissimo e fugace boccone di formaggio o altro, magari davanti al camino e con la persona giusta; dobbiamo iniziare a pensare a questi vini come a dei degni compagni dei nostri momenti di relax, gioia, euforia e anche tristezza “da bere nelle giuste dosi”.
Il Montepulciano “I Vasari” dei F.lli Barba è un Montepulciano aristocratico per nascita, unico peccato che posseggo solo una bottiglia del 2012, quindi giovanissimo, ma la tentazione è forte. Se riuscite a trovare vecchie annata vi renderete conto della capacità evolutiva di questo vino.
E “siccome che” mi hanno insegnato che i vini vanno bevuti, allora apro senza esitazioni.
Della famiglia Barba sono imprenditori da generazioni in settori chiave dell’agricoltura e zootecnia, per gli approfondimenti il loro sito è ben fatto: il 50% del loro fatturato arriva dalla zootecnia e solo il 25% dal vino esportato, quasi tutto all’estero. Numeri che danno la possibilità di sperimentazioni con eccellenti risultati: in seguito parlerò di altri vini a partire da un Trebbiano fuori dagli schemi.
Il primo impatto con il bicchiere fa emergere un colore rosso cupo dalle sfumature blu intense, quasi a evidenziare la sua giovanissima età. Il Vasari fermenta in barrique aperte, con lieviti autoctoni, senza controllo della temperatura per 22-24 giorni, e follature manuali. Dopo la svinatura passa in barrique chiuse per l’affinamento per 16/18 mesi con battonage frequenti, dove ultima la malolattica e ne resta ancora per parecchi mesi, e poi passa in acciaio per l’affinamento conclusivo.
Il primo passaggio al naso conferma la lavorazione in legno che non prevale ma si dissolve in pochi minuti, per poi aprirsi con note fruttate e floreali, avvolte da toni selvatici che gli danno vivacità e freschezza. Lentamente prendono il sopravvento tono più austeri e di vini di grande stoffa, come le note salmastre e il ginepro entrambe ben avvolte dall’amarena sotto spirito.
Il gusto si apre da subito con freschezza e ti comunica immediatezza senza fraintendimenti, perché poi emergono i tannini per lavorati e muturi con sapidità da vendere, ma è la spalla acida che ravviva in continuazione il palato, associato a tanto frutto e un finale che richiama il secondo sorso con tanta succulenza.
Insomma, un vino che entra a pieno titolo nella, ormai folta, schiera di Montepulciano da sbicchierare a tutto pasto senza perdere eleganza e potenza… e soprattutto identità territoriale.
A bicchiere vuoto predominano la liquirizia e il frutto.
Personalmente ho abbinato il vino a questo piatto che fa parte della tradizione pugliese , ma soprattutto nella provincia di Bari nord, in quei paesi ai piedi di Castel del Monte come Andria e Corato, ma non mancano appassionati anche in altri territori.
Una ricetta di lunga cottura che ormai è scomparsa in molti ristoranti e quindi una volta al mese la preparo a casa. Elemento importante sono le orecchiette di grano duro, il formaggio pecorino e la carne di cavallo, stecche, pezzetti e i mitici involtini da noi chiamate “Brasciole” e non deve mancare la salsa di pomodoro fatta in estate, in mancanza un ottimo pomodoro pelato. Io personalmente amo molto le stecche che grazie alle ossa danno un sapore più intenso, ma ogni tanto mi regalo le “Brasciole” ripiene di prezzemolo, pecorino, peperoncino, aglio “cazzato” schiacciato e lardello. Non esitate a contattarmi per la ricetta completa…
Fratelli Barba Cantina
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64020 Scerne di Pineto (TE)
Tel +39 085 9461020
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E-mail: cantina@fratellibarba.it
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Vendita diretta:
Lunedì-Sabato 8.00-13.00, 15.00-19.00
Visite e degustazioni guidate su appuntamento.