Gennaio 2016
Perché andare a Bucchianico? Piccolo centro di 5000 anime nella provincia di Chieti, a 365 mt sul livello del mare: intanto perché ha un gradevole centro storico, pulito e accogliente, e poi, motivo non da poco, puoi passare un fine settimana lontano da caos e godere di una vista mozzafiato, su un territorio incontaminato, ma soprattutto c’è Giulietta, non quella di Romeo ma, una quarantenne tutto pepe, fisico da maratoneta, e tanta voglia di emergere con il suo gradevole ristorante.
Il paesino risale al 1200 con un centro storico accogliente, facilissimo da raggiungere perché vicinissimo all’autostrada e pochi km dalle piste da sci , insomma, ce ne per un programmino interessante.
Tutto parte dai genitori che gli infondono la voglia di fare cucina e dar da mangiare, inizialmente fa esperienza in pasticceria, poi incontra il suo attuale compago Massimiliano e avviano un’enoteca con cucina; ma la passione prende il sopravvento e porta Giulietta a leggere e a studiare da autodidatta, e dal 2005 apre il suo ristorante in un angolo incontaminato dell’Abruzzo,
dove in estate godrete di un panorama mozzafiato e aria purissima, un angolo di paradiso, dove buttare il telefono e dimenticarsi dello stress quotidiano: le foto sono più eloquenti delle parole.
L’occasione è un pranzo con l’amico Gianni di Carlo, persona squisita e vera, nonchè proprietario della cantina Agriverde.
Un’azienda completa che produce vini di ottima qualità, da sempre attenda all’eco-sostenibilità e al rispetto del territorio e delle sue tradizioni; ma è anche ristorante e centro benessere: non solo vino da bere ma vino da vivere per un’esperienza di benessere unica…
Arriviamo al ristorante, in un giorno di prima neve, scenari da fiaba, e poi si apre la porta, con Massimo che ci accoglie, ambiente caldo e rassicurante, tavoli ben apparecchiati e tanta serenità.
Giulietta predilige i prodotti del territorio e, anche se autodidatta, la sua cucina mostra una sufficiente conoscenza di tecniche e metodi molto moderni, ricercando sempre leggerezza e pulizia di gusto.
Esordio con Cannolo croccante e ricotta di mucca su gelatina di Gazpacho, sapore freschissimo che ravviva un palato anestetizzato dall’Inverno.
A seguire una Tartare di marchigiana allevata in Abruzzo, caviale di aceto balsamico e spugna di rabarbaro con maionese ai capperi: un piatto semplice e immediato dove nessun sapore si sovrapponeva, apparentemente scontato ma da fare invidia alla blasonata Fassona piemontese.
La carta dei vini è quasi tutta regionale, ma noi, decidiamo di restare in casa e partiamo con un Pecorino 2015 di Agriverde, pulito e floreale al naso con delicati sentori agrumati, ideale per contrastare anche la morbidezza e succulenza della carne.
Gli antipasti proseguono con Il Baccalà con “Pipidigno” (peperone), ventricina Vastese e cipolla bianca di Fara; un piatto essenziale e gustoso, momento della tradizione abruzzese, non può che strappare applausi.
Poi passiamo ad un Pancotto con petto di quaglia , fagiolo tondino del Tavo e aglio rosso di Sulmona, ricetta interessante ma sottotono in confronto alle altre.
Da leccarsi i baffi, la Tagliatella fresca di Giulietta con ragu delicato di papera muta locale con zafferano di Navelli.
Con i piatti suddetti Massimiliano ci sbicchiera il Montepulciano Natum 2014 vino biologico vengano, contraddistinto da pulizia palato, nota tipica di pellame e cuoio nei profumi e sbuffi di rafano; la bocca è snella con buona acidità e pulizia tannica, con finale delicato e rinfrescante, un vino quotidiano da bere a tutto pasto.
Il meglio arriva con il Filetto di marchigiana di Pianella, stufato di cipolla di Fara Figliorumpetri e rape ripassate all’aglio di Sulmona: piatto succulento dalle note morbidissime dovute alla cipolla cotta stufate e tirate benissimo. Anche se sazio, ho finito piacevolmente il piatto.
E qui non poteva mancare il mitico Montepulciano Plateo 2009, vino di punta di Agriverde, ancora troppo giovane, al primo sorso sembra di avere cioccolato fondente in bocca; i profumi sfoggiano spezie a non finire come sandalo, china, note vegetali, resina ed erbe balsamiche; ingresso al palato sontuoso con spalla acida granitica, tannini importanti e ben lavorati dalla sosta prolungata in barrique nuove, molto sapido e minerale. Questo vino è ottenuto dalle uve provenienti dal vigneto Donna Mira, macerazione e fermentazione prolungata in acciaio e maturazione per 12 mesi in barrique nuove di varie provenienza.
Delizioso il dessert fatto con una Spugna allo yogurt acido con crema pasticciera Aurum, quenelle di cioccolato bianco e anice: finale eccellente con una ratafià di Praesidium.
Cantina Agriverde
Via Stortini 32/a
66020 Caldari di Ortona (Chieti)
tel.: +39 085 9032101
www.agriverde.it
Ristorante La Neviera
Via Cappellina S.Camillo 6
Bucchianico (CH)
Cell. 320/7773936
Tel. 0871/382145
Email: contatti@ristorantelaneviera.it
www.ristorantelaneviera.it