Non ci sono molti motivi per andare ad Avezzano, ma sicuramente se siete in Abruzzo e siete diretti a Roma o viceversa a Pescara merita una sosta, questo moderno ristorante a pochi km dall’uscita autostradale. Il territorio è quello marsicano ……
Visto lo stile moderno è un ristorante che poteva trovarsi in una grande città europea, ma siamo nella periferia di Avezzano, ed è proprio da qui che Franco e Daniela lanciano la loro sfida a un territorio povero di una ristorazione di qualità.
Entrare sembra di oltrepassare una porta che ti catapulta in un’altra dimensione, ma anche la gente è diversa; eleganza e stile contraddistinguono ognuno di loro, quasi a sentirmi a disagio, con jeans e scarpe da running: tornavamo da una giornata fitta di degustazioni senza avere il tempo di risistemarsi.
A gestire con maestria la cucina è Franco: nasce come grafico designer, ma scopre la passione per la cucina e decide di frequentare corsi, diventando uno specialista della panificazione con lievito madre: oggi è spesso coinvolto nella scuola di cucina di Niko Romito a Castel di Sangro.
Mentre Daniela si occupa della sala e scopre la passione per il vino, frequentando a sua volta corsi e incontri sul vino con santoni romani. La carta è in continua crescita e sempre con un taglio territoriale.
L’aperitivo passa dalla cucina con un panino di pizza bianca con rosmarino, farcita di acciughe del Mar Cantabrico con mozzarella di bufala fragrante e ricca di sapore, ma non pesante come tante altre: non vi commento il gusto ma basterà guardare per capire.
A tavola arriva subito un cestino di pane da favola, su cui ci catapultammo vista la bontà e la freschezza evidentissima: “a questo non posso dire di no ,e assaggia questo”, e così continuammo per tutta la cena.
Ad accompagnare tutta la cena i vini in anfora di Francesco Cirelli, di cui ve ne ho già parlato: il trebbiano accompagnava egregiamente questo entrée: cocktail di parmigiana, salsa di pomodori datterini arrosto, mozzarella di bufala e spuma di parmigiano.
E poi il risotto Acquerello con caprino, maggiorana e limone, che apre una successione di primi a cui non si poteva rinunciare. I profumi del riso si legavano bene con la piacevolezza gustativa tanto da creare continuità gusto-olfattiva molto persistente.
Ma, il piatto che più mi ha stupito piacevolmente è stato lo spaghettone Verrigni con aglio orsino e gambero crudo: orsino perché sembra che sia molto gradito dagli orsi quando escono dal letargo invernale. Comunque è un piatto da provare, molto delicato, può sembrare semplice ma è molto equilibrato, con profumi sfumati di aglio quasi ad assomigliare all’erba cipollina –il colore verde è dato dall’aglio in emulsione; un piatto che riassume la cucina di Franco, che quando resta in queste note è vincente, ma scivola nell’ordinario quando vuole stupire.
Il rigatone all’amatriciana con il pecorino di Scanno e la cipolla caramellata viene esaltato dal peperone “crusco”, che gli dà colore e morbidezza, stemperando la nota grassa del guanciale.
Semplicità e sobrietà sia nei colori che al gusto per questa lasagnetta, dove l’ingrediente principale è il pomodoro, dolce e succulento, che riesce a tenere assieme senza mortificarli, la sfoglia fragrante integrale e lo scorfano.
Il brodetto di pesce, sembrava un “pesce fuor d’acqua”: ma qui nell’Abruzzo marsicano, per chi mangia sempre agnello e arrosticini, ci stava bene ed era anche di ottima fattura. I pesci nel barattolo mantenevano gusto e sapidità, azzeccato la scelta di non arricchire con altri ingredienti, abitudine abbastanza diffusa in questa regione.
Il collo di maiale croccante, con senape e cicorielle ci è servito quasi come sorbetto, tanto era delicato ma utile con la sua senape a rinvigorire un palato stanco e assuefatto.
Ma è nei dessert che ritorna la vena creativa dello chef, ma visti i precedenti, ci accontentiamo di una ciliegia con gelato alla vaniglia, croccante di mandorle e cioccolato di Guanaja 70%.
Da evidenziare la grande attenzione per la cucina vegetariana e senza glutine, ben evidenziati i piatti legati a questo stile di alimentazione.
Intelligente scelta di menu degustazione dal più tipico abruzzese ad altri molto creativi; prezzi da 35 a 65 euro. Prezzo medio alla carta da 35 a 50 euro
Mammaròssa
Osteria contemporanea
Via Garibaldi 388
Avezzano (AQ)
Tel. 0863.33250 – 347.1167474
Aperto sempre
Chiuso la domenica
Ferie variabili
Carte di credito tutte