Nell’ambito della VII edizione della Settimana della biodiversità pugliese, l’Associazione Terra!, realtà ambientalista attiva da 15 anni nella trasformazione dei sistemi alimentari, concorrendo alla loro sostenibilità ambientale e sociale, organizza “Le Parole del cibo”, un ciclo di talk e un monologo teatrale per riflettere sul tema della biodiversità attraverso strumenti efficaci e personalità di rilievo. Le parole del cibo è un progetto curato da Terra! con il Di.S.S.P.A. e la Regione Puglia, il sostegno di Lush, e in collaborazione con Avanzi Popolo.
Nel corso dell’ultimo secolo, nel mondo, si è perso il 75% di piante e frutti commestibili a favore di varietà esteticamente perfette, geneticamente uniformi e ad alta produttività. È proprio l’uniformità che ha rappresentato – e rappresenta tuttora – l’elemento distintivo con cui è stata reinterpretata l’agricoltura negli anni. Ma uniformità è l’esatto contrario di agrobiodiversità. Al crescere dell’una (uniformità) diminuisce l’altra (biodiversità).
Eppure, sebbene il cambiamento climatico sia uno dei fattori che determinano la perdita di biodiversità in generale, si prevede che la diversità delle colture in particolare possa svolgere un ruolo significativo sia nella mitigazione degli effetti negativi, sia nell’adattamento. È chiaro quindi che una chiave per raggiungere l’adattamento è ampliare la base genetica delle colture.
Il ruolo chiave rappresentato dalla biodiversità in campo agricolo viene però spesso relegato al dibattito tra addetti ai lavori, mentre è una questione che riguarda tutti, dai decisori politici ai cittadini, dalle scelte di produzione a quelle di consumo.
Oggi tutti raccontano, dibattono, registrano, dipingono, “instagrammano” il cibo che acquistano, preparano, portano a tavola, mangiano al ristorante. Perché il cibo, oltre a porre questioni scientifiche, pone moltissime questioni culturali e quindi sociali. Ma è stato sempre così? Com’è cambiata la narrazione sul cibo negli ultimi vent’anni?
“Le parole del cibo” rappresenta una chiave per parlare di biodiversità rendendo il tema accessibile a tutti e raccontandolo con alcune parole chiave che ne determinano l’andamento.
Dal 22 al 24 maggio 2024, verrà realizzata una rassegna di 3 talk, “Le parole del cibo”, in cui saranno approfondite alcune questioni cruciali legate alla biodiversità e alle filiere del cibo, a partire da concetti filosofici e parole chiave. Attraverso la voce di personalità provenienti dal mondo dell’informazione, della letteratura, della ristorazione e della divulgazione sul cibo, si ragionerà sugli interessi, i segreti e sul rapporto che abbiamo con il cibo che si produce, si raccoglie, si cucina, si fotografa, di cui si parla e si legge costantemente.
Il percorso di avvicinamento ai talk sarà contrassegnato da una rappresentazione teatrale. In particolare da un monologo, che andrà in scena presso il Teatro Kursaal Santa Lucia di Bari, interpretato da Fabio Ciconte, direttore dell’Associazione Terra!, giornalista e scrittore, sulla base dei libri Chi possiede i frutti della Terra e L’Ipocrisia dell’abbondanza (Fabio Ciconte, ed. Laterza). Il monologo racconterà l’agrobiodiversità biodiversità, cosa comporta la perdita di specie e varietà vegetali e di frutti commestibili e quali sono le soluzioni per invertire rotta. Lo spettacolo sarà accompagnato da alcuni video che raccontano angoli del mondo ripresi dall’occhio di Ciconte, attraverso la lente della biodiversità: dall’India all’Italia alle isole Svalbard.
MONOLOGO TEATRALE
21 maggio, ore 19:30 – Teatro Kursaal Santa Lucia
“Che fine ha fatto Rosmarina?” di Fabio Ciconte e Carmen Vogani
Saluti iniziali di Luigi Trotta (Regione Puglia) e Pietro Santamaria (Università degli Studi di Bari Aldo Moro)
Rosmarina era un’esploratrice, elegante e nobile. Ma troppo sensibile. Era la mela italiana più esportata nell’800. Oggi è introvabile. Come il 75% delle piante e dei frutti commestibili scomparsi per sempre dalla circolazione. Una perdita di biodiversità senza precedenti, con effetti disastrosi per l’ambiente. ‘Che fine ha fatto Rosmarina’ è il monologo teatrale di Fabio Ciconte – scrittore e direttore di Terra! -, che svela i retroscena del mercato agroalimentare e smonta l’ipocrisia di chi sposta tutto il peso del Pianeta sulle spalle del consumatore. Un pugno di potenti gruppi industriali decide il cibo che mangiamo, poche specie e tutte uguali, e trascina in tribunale gli agricoltori “sovversivi”. Ciconte porta in scena anni di ricerca sul cibo, l’ambiente e la società.
Partendo da una provocazione: chi ha il portafogli vuoto può fare scelte ecosostenibili? Contributi video e reportage inediti, storie sorprendenti e tragicomiche: un’inchiesta sul campo che dal Sud Italia si è spinta fino alle Isole Svalbard, le terre abitate più al Nord del pianeta, dove vengono custoditi tutti i semi del mondo. Un patrimonio enorme su cui riscrivere il migliore dei futuri possibili.
PROGRAMMA DEI TALK
22 maggio, ore 18:00-20:00
FOOD
Il cibo è diventato sempre più food, qualcosa di estraneo, lontano da noi, dal cibo inteso come materia prima fatta dagli agricoltori. Nelle grandi città sono molti di più i luoghi in cui è possibile acquistare food che cibo. Non basta più l’idea di acquistare qualcosa che non si ha perché si ha voglia di mangiarla, ma connessa all’acquisto c’è l’idea che quel prodotto possa regalare una soddisfazione nuova, “multisensoriale”. Dal design del negozio, al bancone, dalla shopper al sito, dal canale Instagram al brunch della domenica. Una trasformazione a cui ha contribuito molto il ruolo del marketing, che se da un lato ha reso il cibo più appetibile, dall’altro ha snaturato il suo legame con la storia e la tradizione. Cos’è che non riusciamo più a vedere del cibo e perché?
Modera: Silvia Lazzaris Alberto Grandi Lorenzo Biagiarelli Alice Pomiato (Aliceful)
Silvia Lazzaris è una reporter e autrice che ha lavorato per testate nazionali e internazionali come BBC World Service, Corriere della Sera, Domani, Wired UK. È editor di Food Unfolded, magazine dedicato al cibo, e lavora con Will Media, con cui ha realizzato Cosa mangiamo, una docuserie sul sistema alimentare globale. Ha inoltre scritto e condotto Per Terra, un podcast sulla crisi climatica.
Alberto Grandi è professore associato in Storia dell’Alimentazione e Storia Economica all’Università di Parma. È esperto di storia della cucina italiana dal Medioevo ai nostri giorni. È autore del podcast di successo DOI, Denominazione di origine inventata, tratto dal libro omonimo (Ed. Mondadori, 2018).
Lorenzo Biagiarelli è un social-chef, food influcencer, appassionato ed esperto di cucina del mondo, che diffonde dai suoi canali social. Ha lavorato al programma tv La prova del cuoco. È autore di Ho mangiato troppa carne. Perché mangiamo animali e cosa succede se non smettiamo di farlo (Ed. Cairo, 2023).
Alice Pomiato è una content creator e una formatrice sui temi della sostenibilità. È anche conosciuta come @aliceful, il suo account social, con cui promuove uno stile di vita consapevole in tutti gli ambiti: da quello alimentare a quello della finanza etica. Collabora con scuole, enti e associazioni per sensibilizzare sull’urgenza di una giusta transizione.
23 maggio, ore 18:00-20:00
ESTETICA
Mangiamo poche specie vegetali e pochissime varietà, tutte uguali le une alle altre, esteticamente perfette. Ci siamo abituati all’idea che un prodotto, per essere buono, debba essere anche bello. Parallelamente, le proposte culinarie che troviamo al ristorante provano a conquistare la vista prima ancora del gusto. Complici i social network, che si basano su una comunicazione visiva, oggi quasi tutti i prodotti o i piatti preparati non presentano nessuna traccia di imperfezione. Eppure questo ricorso all’estetica ha degli effetti non solo sociali ma anche ambientali. Che impatto ha sulla biodiversità e cosa si cela dietro la bellezza? Qual è il ruolo dell’estetica nelle nostre vite?
Modera: Maria Panariello – Associazione Terra! Sabrina Giannini Luciano Pignataro Sara Segantin
Sabrina Giannini è giornalista, autrice e conduttrice televisiva. Lavora come giornalista di inchieste nel programma televisivo Report sin dal 1997. Dal 2016 è autrice e conduttrice del programma di inchiesta giornalistica dedicato al cibo Indovina chi viene a cena su Rai Tre. Nel 2008 ha vinto il Premio Mondello per la comunicazione.
Luciano Pignataro è giornalista de Il Mattino di Napoli, dove si occupa di enogastronomia con la pagina settimanale di Gusto e con diversi inserti speciali e pubblicazioni sul tema, l’ultima è la Guida Completa delle 300 aziende vitivinicole di Irpinia e Sannio. Di recente ha pubblicato Il Metodo Cilento. I cinque segreti dei centenari (Mondadori, 2021), Guida alle Pizzeria della Campania (Il Mattino 2022). Ha collaborato con numerose riviste di settore (Civiltà del Bere, Cucina e Vini, La Cucina Italiana, L’Enologo, Corriere Vinicolo) ed è stato nel Comitato Esecutivo nella Guida Ristoranti Espresso sino al 2017 e collaboratore principale delle Guide Vini Buoni d’Italia del Touring Club e Slow Wine sino al 2018. Attualmente è co-curatore delle Guide on line 50 Top Pizza e 50 Top Italy. È professore a contratto del Dipartimento di Agraria della Federico II dal 2020.
Sara Segantin è scrittrice, comunicatrice scientifica e alpinista. Collabora con Geo – Rai3 per servizi e approfondimenti inerenti la sostenibilità e la giustizia climatica. È una delle fondatrici di Fridays for Future in Italia e ambasciatrice della Mediterranean Sea Foundation. È autrice di Alika (Fanucci Editore, 2019) e STEPS. Giovani alpinisti su antichi sentieri (C.A.I. 2020).
24 maggio, ore 18:00-20:00
LIMITE
Oggi produrre cibo -la varietà, il metodo, la quantità- non è affatto una scelta neutrale. Il sistema alimentare globale è dominato da poche multinazionali, che influenzano interi settori, dalla ricerca scientifica al rispetto dei diritti umani e ambientali. Eppure riflettere di cibo e del rapporto tra cibo e potere obbliga a riflettere sul concetto di limite, in contrapposizione all’eterna ambizione dell’uomo ad abbattere qualsiasi barriera per raggiungere i suoi scopi e realizzare, così, il progresso. Ma qual è il limite oltre il quale non si può andare? E chi è che decide per noi cosa mangiamo? Perché per una mela presente sullo scaffale scartiamo centinaia di varietà antiche?
Modera: Francesca Malaguti Fabio Ciconte
Irene Canfora Pietro Martin*
Francesca Malaguti è giornalista Rai. Ha lavorato tanti anni in radio, a Rai Radio 1. Ha condotto programmi come Menabò e Green Zone, dove ha affrontato i temi della sostenibilità ambientale e alimentare. Oggi lavora al Tg3. Fabio Ciconte è direttore dell’associazione ambientalista Terra!, scrittore ed esperto di agricoltura e filiere alimentari. Impegnato da anni in battaglie ambientali e sociali, ha realizzato diverse inchieste e pubblicazioni. Collabora con il quotidiano Domani. Per Laterza è autore di Il grande carrello. Chi decide cosa mangiamo (con Stefano Liberti, 2019), Fragole d’inverno. Perché saper scegliere cosa mangiamo salverà il pianeta (e il clima) (2020), Chi possiede i frutti della terra (2022), L’ipocrisia dell’abbondanza. Perché non compreremo più cibo a basso costo (2023). Per la trasmissione tv di Rai Tre Geo cura la rubrica “Dal campo alla tavola”.
Irene Canfora è professoressa ordinaria di Diritto agrario nell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, dove insegna Diritto agroalimentare e Diritto dei mercati agroalimentari, per i corsi di Laurea in Giurisprudenza; Diritto agroambientale e dello sviluppo sostenibile nel corso di Laurea magistrale in Diritto dello Sviluppo Sostenibile; Istituzioni di Diritto privato nel corso di Laurea triennale Consulente del lavoro e operatore di impresa. Fa parte del Comitato direttivo della rivista “Diritto Agroalimentare” (Giuffrè Lefebvre), della Direzione scientifica della rivista online “Diritto e Giurisprudenza Agraria Alimentare e dell’ambiente”, del Comitato di direzione della rivista “Agricoltura Istituzioni Mercati” (Francoangeli) e del Comitato editoriale della “Rivista di Diritto Agrario” (Editoriale Scientifica).
Piero Martin è professore ordinario di Fisica sperimentale all’Università di Padova, attualmente distaccato presso il Centro Interdisciplinare “B. Segre” dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Studia la fusione quale sorgente di energia. Scrive per “La Stampa” e “lavoce.info” e ha vinto il Premio Fiuggi Scienza. È autore, tra gli altri libri, di Storie di errori memorabili (Laterza, 2024)