Dopo anni ritorno a degustare con molto piacere il grande aglianico Carato Venusio della cantina di Venosa. I miei ricordi mi riportano a un naso ricco di frutto e spezie, dal sorso voluminoso e ricco di succulenza, dove la liquirizia nera lascia un palato pieno e prolungato nel tempo, dove i tannini sono solo supporto a una materia imponente.
Oggi, il riassaggio delle nuove annate e di una vecchia annata, mi dà una versione simile ma con una chiave di lettura più leggiadra: composto e fine nel suo primo approccio olfattivo, ma sempre spontaneo e armonico a ogni sorso.
Un vino che nasce non molto lontano dal Vulture da una selezione circa sette ettari di vigneti storici aziendali, su altezze intorno ai 350-400 mt. s.l.m collocati intorno a Venosa su i terreni di origine vulcanica tufacei con argilla e, con queste premesse la vinificazione segue ritmi semplici: dalla macerazione di venti giorni con bucce, all’affinamento il legno piccolo da dodici a diciotto mesi.
Storicamente l’aglianico in queste zone si vendemmia sempre nei primi di novembre, e il Carato Venusio non fa eccezione. Come in questo vitigno, e in tanti altri dalla notevole struttura tannica, le nuove tecnologie hanno avuto un ruolo decisivo nella vinificazione e, nel bicchiere si legge tutta la piacevolezza che se ne guadagna.
Parto dal 2007 perché mi ricorda le bevute passate, opulente ricche di profumi e lento ad aprirsi: esordio canforato, ma poi spezia e frutto nero, con la liquirizia o anice macerata che si ritrova al palato con i tannini energici, avvolgente e dal gusto delicatamente mentolato. Il finale si arricchisce di erbe amaricanti con notevole spalla acida che si lega all’amarena e alla sapidità immensa.
Il 2013 mantiene l’anima dei predecessori, dal copioso sorso e dai profumi penetranti, ma, in questa versione il registro è più fresco, dalla piacevolezza immediata, non “piacione”. I profumi sono più netti e distinti, maggiormente penetranti.
Immediato è l’eucalipto e netto è il pepe nero. L’anice si fonde alle erbe amaricanti e al resinoso del cespuglio di mirto. Sorprendentemente sopraggiunge la nota floreale come il garofano rosso.
Il frutto rosso con la sua succulenza prevale da subito anche al palato, avvolgendo i tannini che, in questa versione, diventano setosi ma sempre incisivi e gradevolmente amaricanti. Le note mentolate e balsamiche sono solo di supporto a tanta sapidità e lunghezza nel finale di un sorso che lascia il palato morbido.
Il 2012 è giocato su toni più austeri, l’anima resta la stessa ma il frutto è più maturo arricchendosi di fragranze speziate come l’incenso e poco altro, assenti le note floreali. Il gusto mette in evidenza una vendemmia difficile, dove anche i tannini non trovano il loro giusto collocamento. Nel complesso resta sempre un cavallo di razza che spinge con energia regalando tante emozioni.
Cantina di Venosa
Via Appia, 86 – 85029 Venosa (Pz)
Telefono e fax: +39 0972 36702
1 commento. Nuovo commento
Vino eccellente,l ho sempre amato per la sua composita.