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La famiglia Pepe si presenta in Puglia.

16 Maggio 2019Andrea De PalmaNessun commento

il vino che identifica un territorio e una famiglia… E lo fa portando “un’armata” di gradi annate storiche dei suoi Trebbiano e Montepulciano, una famiglia che come tante altre in Italia rappresenta l’ossatura della tradizione vitivinicola italiana.

Sofia Pepe con il Marito

Tanti gli appassionati che hanno deciso di affollare la sala di Borgo Egnazia a Savelletri, una iniziativa voluta fortemente da Giuseppe Cupertino, che assieme al suo gruppo di sommelier hanno reso indimenticabile una serata ricca di attese.

La Cantina di Emidio Pepe si Trova a Torano Nuovo, un cru di Abruzzo nella provincia di Teramo in Abruzzo: dolci colline, tanta ventilazione e una vista sul Gran Sasso. 

Tutto intorno i vigneti di Montepulcinao e Trebbiano, che Agostino detto Emidio, coltiva e alleva da più di 50 Anni.

Infatti, l’età dei vigneto ci fa capire che lui è un uomo senza età, continuamente presente in azienda e foriero di consigli per la sua famiglia e sulla gestione dei vigneti e del vino per la figlia Sofia.

Poi c’è la teutonica Daniela che gestisce la parte amministrativa, il marito si occupa della gestione dell’agriturismo e la giovanissima figlia Chiara sempre più attiva e produttiva nella parte commerciale all’estero, e già pronti ai nastri di partenza, per un graduale introduzione in azienda i figli di Sofia. 

Qui sotto rispettivamente Daniela e Sofia assieme a Papà Emidio...

Si capisce che è tutto in famiglia, dalla produzione alla commercializzazione; ora non resta che andare a trovarli per capire come una famiglia italiana è diventata un’eccellenza produttiva invidiata all’estero.

Emidio Pepe è un italiano che con la sua caparbietà ha fatto comprendere uno stile di vino lavorato e prodotto in modo artigianale, sempre con educazione, garbo ed eleganza nel presentarsi senza mai esagerare nel proporre. 

I suoi vini nascono da una terra sana, con vigneti integri e di conseguenza il risultato sono vini longevi e unici: a qualcuno possono anche non piacere, perché sono lavorati con un’agricoltura artigianale priva di tecniche invasive in cantina e mai uso di chimica.

I vini sono vivi, rispecchiano l’annata, non sono omologati a nessun gusto, non assomigliano a nessuno, sono identici a Emidio: eleganti quando ci vuole, energici sempre, e poi c‘è anche il momento del riposo per poi risvegliarsi e ripartire; e queste caratteristiche ad alcuni non piacciono, ma a Emidio non vuole piacere a tutti…

Tutti le uve vengono vendemmiate e deraspate a mano ma, con fermentazioni e maturazione in cisterne di cemento. 

Le migliori annate vanno a creare le riserve e vengo disposte a riposare in cantine, e solo quando sono pronte si stappano e vengono travasate a mano, per liberarle dai lieviti che hanno arricchito il vino di profumi per anni.

A Borgo Egnazia abbiamo assaggiato i Trebbiano 2016, 2014, 2007, 2004 e1995 mentre del Montepulciano abbiamo sentito il 2010, 2001, 1997, 1983 e il monumentale 1974.

Vi commento solo due vini simbolo che dimostrano la capacità evolutiva del Trebbiano e del Montepulciano.

    Trebbiano d’Abruzzo 2004 Emidio Pepe

    Aprire questi vini con molto anticipo e il risultato non tarderà ad arrivare: il primo impatto è la nota minerale quasi di creta bianca, appena inizia ad aprirsi emergono le note di frutto bianco e agrumate molto intense, un naso ancora molto chiuso, ma molto stimolante soprattutto per chi sa aspettarlo; nel finale sono le erbe aromatiche macerate che prendono il sopravvento, accompagnate da nuance iodate che rinfrescano i profumi.

    Tanta armonia al gusto, con il frutto che lo rende morbido e vibrante di acidità. Il finale è fatto di solo piacere gustativo.

    Del Montepulciano potrei parlarvi della mitica annata 2001 scontatamente eccellente e forse ancora troppo giovane, o del grande 1983 dove l’equilibrio gusto-olfattivo si esprime con un caleidoscopio di sensazioni interminabili ed è probabilmente il vino da cui partire per capire Pepe e il territorio.

    Qualche parola in più per il Montepulciano d’Abruzzo 1974, che come arriva nel bicchiere parti quasi la ola di tutta la sala; naturalmente molto chiuso in partenza, ma poi emergono delle note di sottobosco, funghi macerati, erbe officinali e sbuffi di salmastro che lo ravvivano: un gande vino ancora vivo.

    Al palato il palato è in pieno equilibrio con ogni elemento con tannini perfetti e insuperabili

    Vi lascio con una nota di servizio: approcciarsi con umiltà a questi vini, “no perditempo” per fenomeni dal “bicchiere veloce….”

    Emidio Pepe

    Contrada Chiesi 10

    64010 Torano nuovo TE

    Abruzzo

    Tag: Emidio Pepe, Montepulciano, Pepe, Trebbiano, Vini artigianali
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