Che gioia tornare sul Carso, bere quei vini che amo moltissimo, non parlo solo della Vitovska, della Malvasia o del Terrano; ma amo il loro metodi di lavorazione, qualcuno li chiama “orange” ma loro sorridono… e io pure…! qui i vini non sono aranciati, ma brillano nel bicchiere, e le tonalità gialle sono lo specchio del sole misto ai colori della terra di quei territori, ripuliti dalla brezza marina che li accarezza quotidianamente; pulizia assoluta, sia nei profumi che nel gusto.
Questi sono i vini di Sandi Škerk, una piccola azienda tutta a conduzione familiare, nel pieno rispetto delle pratiche agricole ancestrali, per soli sette ettari di vigneto, e poi l’ingrediente segreto: tanta, ma tanta passione.
Arriviamo di mattina senza preavviso, e Sandi con fare serafico e pacato ci chiede di attenderlo, perché, con il suo operaio e il padre Boris, stanno programmando l’imminente vendemmia.
La passeggiate è molto rilassante, e ci da l’opportunità di osservare come l’uomo adatta la sua azienda e il suo lavoro quotidiano, a sua immagine e somiglianza: ordine e senso di benessere ovunque, senza farsi mancare l’orto quotidiano, dispensa annuale di prodotti per la famiglia.
Sandi è uno di quelli che ha studiato tanto…; uno di quelli che ha abbandonato lavori ben remunerati, ma per amore della terra e del suo territorio decidendo di fermarsi nell’azienda di famiglia.
La cantina, come su tutto il Carso, è scavata nella roccia, tutti enormi caveau blindati che custodiscono il succo della terra… Prima il diraspamento e poi macerazioni in tini troncoconici di rovere per circa dieci giorni, svinatura e successiva sosta sulle fecce fini, sempre negli stessi tini, per almeno un anno, e poi prima dell’imbottigliamento (non prima del settembre dell’anno d’uscita in commercio) breve periodo di rilassamento nell’acciaio.
E mentre passeggiamo ci godiamo qualche sorso, qua e là, di Vitovska 2013, dai colori giallo paglierini intensi e non carichi, pulizia assoluta sia nei profumi che al gusto. La mineralità tipica del Carso emerge ovunque, accompagnata da sentori netti di albicocca, erbe e tanta sapidità ovunque; un vino dal retrogusto mandorlato e note di fieno dal sapore asciutto e fresco.
Ed è naturale che non ci facciamo mancare anche la Malvasia 2012, fruttata, fresca e delicatamente aromatica. Profumi fini e allineati si avvicendano a sottolineare l’eleganza di questo bicchiere, da cui emerge netto la croccantezza del frutto da cui proviene, con note di pesca, erbe officinali e incenso; il tutto avvolto dalla mandorla delicatamente amara; eleganza pura anche al gusto che non smentisce i profumi. La piacevolezza nel berlo ti spinge a berne ancora: ecco il segreto vincente di un vino…
Il Terrano 2013, è un vitigno erroneamente considerato ostico, invece lavorato bene regala delle bevute austere e vivaci; il colore rosso dai toni prugnosi sembra un succo di frutti di bosco, cui segue pepe nero netto e tipico. Ma, è al palato che si mostra con tannini incisivi ma morbidi, come tanti piccoli soldatini, pronti a fare il loro lavoro solo in presenza del nemico; l’estrema acidità e ricchezza di frutto lo rendono piacevolissimo con finale succoso.
Poi c’è l’Ograde, un bianco austero, frutto di un uvaggio fra Malvasia, Pinot Grigio, Vitovska e Sauvignon; complesso sia nei profumi che al palato, pulito dai colori giallo paglierino con riflessi dorati. Un vino che ti incolla il naso nel bicchiere tanto è la complessità olfattiva; abbiamo sentino pochi sorsi dalla botte e vi assicuro che siamo andati via con difficoltà.
Tutti vini lavorati in modo artigianale, con metodi tradizionali, e nessuno di loro accennava a puzzette di cui vanno fieri i “naturalisti” … pulizia e bevibilità sono il filo conduttore di questo produttore.
E come ogni buon padrone di casa che si rispetti, Sandi ci regala un’emozione sincera; l’apertura di una bollicina metodo tradizionale, una prova di vinificazione ancora in affinamento e, alle undici di mattina si brinda alla grande…
Škerk
Loc. Prepotto 20
34011 Duino-Aurisina
tel 040 200156