Arriva settembre, il clima mite e le piazze meno affollate ci permetteranno di godere di una Puglia che regala serenità, magari rilassati a sorseggiare un buon bicchiere di rosato seduto al dehors di uno dei tanti wine bar, ormai numerosi in tutti i paesi: aspetto molto positivo che ci aiuta a divulgare la cultura del vino e a valorizzare le tipicità territoriali.
Passeggiando per i vicoli dei vari centri storici della nostra Puglia, osservavo con piacere i tavoli di trattorie e wine bar pieni di taglieri con bella mostra di formaggi e salumi locali, come anche tanti calici colmi di vino delle aziende pugliesi.
Ammetto che la cultura enoica sta crescendo nelle giovani generazioni di gestori di wine bar i quali iniziano a fare cultura del territorio nei loro locali, favorendo un’esperienza turistica che ha fatto crescere la nostra Puglia.
Ecco un esempio concreto e come diciamo noi baresi “vuoi mettere” un bel bicchiere freddo di Pungirosa di Rivera, dal colore rosa corallo, con il bicchiere opacizzato dalla temperatura che trasuda goccioline di condensa; che ne dite non è un’esperienza che lascia il segno? Eccellente combinazione è il sapore minerale e sapido con ritorni agrumati ben abbinato ai profumi del nostro mare. E sempre come diciamo noi nel barese: “la morte sua” è con la coda di rospo nel suo brodetto… Vabbè, quella ho fatto a casa… e quella metto…
I nostri rosati si devono proporre dall’aperitivo fino a secondi piatti dal sapore deciso. Però, ci sono ancora delle sacche di irriducibili che nei loro locali continuano a proporre il prosecchino o il devastante spritz. È vero mi si potrebbe obiettare che è il cliente a chiederlo… ma è anche vero che il personale preparato potrebbe proporre “un ottimo rosato pugliese dal profumo di rose e melograno, con sentori di fragolina e un sapore molto fresco, sapido e minerale con retrogusto di arancia, ideale per un abbinamento d’amore con i nostri prodotti del territorio”.
A mio modesto parere molti clienti sarebbero sedotti da una proposta del genere, anche perché molti chiedono solo lo spritz, perché non conoscono altro, ed è nostro dovere informarli di un’offerta diversa.
“…SI CHIAMA “VENDITA ATTIVA…”
E vedrete che quel cliente ritornerà perché gli avrete fatto scoprire prodotti nuovi; porterà a casa un ricordo positivo e parlerà con altri suoi amici facendo pubblicità gratuita.
“… SI CHIAMA TURISMO ESPERENZIALE…”
Nel mio girovagare per territori e cantine, spesso mi sono fermato in Friuli sul Carso e in angoli sperduti di un territorio bellissimo, le stesse aziende offrivano da mangiare e da bere fra cui anche il loro vino bianco con estratto di sambuco e acqua frizzante.
Molti lo chiamano Ugo ma è una tradizione atavica che permette di godere un vino bianco leggero aromatizzato con essenza di sambuco e arricchito con acqua frizzante.
E chiariamo che lo spritz è un bere tradizionale in Alto Adige dove al bar al posto del caffè si bevono un bicchiere di vino bianco con acqua gassata di montagna, altro che “prosecchino”…
Quindi avanti a proporre i nostri vini e prodotti e magari, per i clienti irriducibili, inventiamoci uno spritz con i nostri rosati; miscelando ad una buona dose di vino rosato con fette di arancia disidratata, chicchi di melograno, estratto di anguria e una buona dose di acqua tonica a colmare.
… provare per credere…
PER UN APPROFONDIMENTO: