Ho conosciuto Emilio nel 2016 a soli venticinque anni e già la sua prima pizzeria a Montesilvano (Pe) sfornava pizze oggi considerate contemporanee ma con l’anima napoletana.
Da ragazzo ha fatto molta esperienza fra pizzerie e panifici, ma quest’ultima è la sua vera passione, la panificazione e la tecnica degli impasto lo hanno sempre affascinato. Illuminante fu l’esperienza da Franco Pepe da cui a preso spunto per la pizza moderna e soprattutto acquisendo la logica dell’imprenditoria e i risultati di oggi gli hanno dato ragione.
A distanza di anni lo ritrovo in piena forma, ha aperto quattro pizzerie con il format rodato per anni a Montesilvano, e lo incontro nella nuova Pizzeria a Chieti aperta anche a pranzo.
Nel menu non mancano carne alla griglia e i fritti tipici napoletani, come pure taglieri di salumi selezionati e soprattutto la lista dei suoi fornitori.
Qualità in ogni dettaglio, una lista di pizze di tutto rispetto dal bordo alto, fragrante scioglievole, ben alveolato ma croccante.
Immancabili le tradizionali, poi anche le storiche che hanno costruito il successo di Emilio e le specialissime pizze con il bordo farcito. Da non perdere le Exclusive collection con condimenti vincenti e unici: basta andare sul suo sito per vedere il menu – https://www.carpediem.pizza/
Ambienti e arredi moderni su tonalità verde rilassante, tutto curato nei dettagli dalla tovaglietta al tovagliolo porta posate e il bicchiere per l’acqua.
Nei suoi standard di menu è previsto sempre la cottura della pizza in forno a legna con impasti molto lievitati con un minimo di trentasei ore di maturazione.
Le farine sono di un molino abruzzese e per la pizza base utilizza una miscela di tipo 0 e tipo 1, mentre ha anche una semi integrale di tipo 2.
La lievitazione è indiretta con biga al 70% di umidità e la differenza nella masticazione si sente tutta senza perdere la friabilità soprattutto grazie al germe di grano.
Al mio arrivo stavano impastando e mi mostra l’elasticità dell’impasto e assieme prepariamo una classica Margherita con mozzarella di Bufala di un caseificio di Caserta, cottura breve a 380 gradi e la pizza è pronta, filo d’olio di Coratina e che ve lo dico affare, una tonda che si mangia con facilità, leggerissima e molto digeribile.
Nel format di ogni pizzeria c’è una curata selezione di olii di varie cultivar, vini abruzzesi e una buona lista di birre. Qui ha Chieti, vista la presenza dell’università si mangia la pizza a pranzo, ma non mancherò di visitare le altre location.
Ogni prodotto scelto per i condimenti è selezionato con cura e ben evidenziato in menu, come i presidi Slow Food veri giacimenti si sapore di cui il nostro sud è ricco.
Il successo di Emilio non è solo la pizza buona ma è soprattutto la qualità del servizio e la capacità di avere personale qualificato e fidelizzato, costantemente formato alla vendita in modo da gestire bene il cliente e soprattutto ben incentivato economicamente.