Con questo vino vi porto in Abruzzo sulle dolci Colline Teramane, una terra che dà il nome a una grande Docg e in Abruzzo, una terra che prende il respiro del mare vicinissimo e alle spalle è protetta dal Gran Sasso –vicinissimo anche lui.
Qui i Nicodemi sono una storica famiglia di produttori di vini di alta qualità, come posso riscontrare nuovamente nel riserva 2013, un Montepulciano frutto di tanta ricerca innovativa soprattutto in vigna da parte di Elena e Alessandro Nicodemi, portando il vino Teramano alla bevibilità che riscontriamo ormai da anni nel bicchiere: la lettura del passato era di vini cremosi, opulenti, molto strutturati di tutta la Docg, oggi finalmente c’è un cambio di passo.
E in questo la famiglia Nicodemi ne sono protagonisti con questa riserva dai colori ‘prugnosi’ quasi a sfidare il tempo con sfumature bluastre.
Finalmente tanto frutto nei profumi, dalla susina, all’amarena e note floreali ben in evidenza, in assoluta pulizia olfattiva: stupisce l’integrità e la tenuta dopo questi anni, che non sono tantissimi, ma neanche pochi.
Nei profumi non poteva mancare il marchio di fabbrica delle Colline Teramane e cioè la spezia nera e le sfumature di liquirizia : è anche vero che è un vino che matura in barrique nuove, ma è anche vero che il legno è stato assorbito alla grande e si è amalgamato benissimo, dando vita ad un corpo molto complesso, ed elegante, fluente in ogni dettaglio; acidità e sapidità ben dosati per tanta freschezza; e i tannini presenti ma legati al frutto dolce per un finale ricco di note mentolate e tanta piacevolezza.
Finalmente iniziano a vedersi tanti Montepulciano teramani che si possono finire a tavola.
Mi sono permesso di berlo su una minestra di ceci e salsiccia e devo dire che è stato un connubio perfetto.
Una preparazione apparentemente banale, ma che parte sempre da prodotti di qualità come i ceci che devono essere prima – in precedenza in acqua con bicarbonato per una notte- sbollentati e risciacquati, poi conditi con pomodorino fresco, cipolla, alloro, rosmarino, aglio e peperoncino. Le bietole possono essere bollite a parte con acqua e sale.
La salsiccia deve essere di maiale e vitello, tagliata a piccoli pezzi e spadellata con aglio, alloro e bagnata con vino bianco, lasciandola a metà cottura.
In una padella unire olio evo, aglio -mi raccomando l’aglio si mette ad olio già caldo e non deve diventare scuro, alloro e rosolare con un po’ di pancetta a dadini; subito unire le bietole che devono perdere un po della loro acqua.
Poi unire la salsiccia e far cuocere assieme: se necessita bagnare con brodo già pronto vegetale -in alternativa mettere 1/2 cucchiaino di brodo in gelatina già pronto che si vende ovunque e non ha glutammato.
In ultimo unire i ceci e cuocere per cinque minuti lasciando brodoso, con un mezzo cucchiaio di formaggio Grana Padano media stagionatura e olio Evo.
Buon appetito…
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Ne ho bevuto di recente una bottiglia del 2006
……grazie ad un amico..la ricordo con piacere…non sarebbe male trovare qualche bottiglia di annate più recenti….a buon intenditor