Nel rispetto delle opinioni di tutti, ricevo e volentieri divulghiamo l’opinione di Giovanni Guarini dell’Omonima azienda, sull’andamento della vendemmia 2016 nel Salento.
“Finita la vendemmia, il 30 settembre scorso, vorremmo dire come sono andate le cose, per chiarire e rispondere con dati alla mano alle dichiarazioni allarmistiche, pubblicate a metà settembre, che facevano presagire una catastrofe della vendemmia 2016 in tutto il Salento” sostiene Giovanni Guarini dell’Azienda Agraria Duca Carlo Guarini di Scorrano, una realtà vitivinicola salentina antichissima, che da sempre punta al recupero e alla valorizzazione dei vitigni autoctoni e produce vini in purezza, biologici certificati Codex e innovativi, come Natívo, Malìa e Taersìa.
In un articolo su www.ilsole24ore.com e su altri web magazines del 13 settembre scorso è comparso un grido di allarme di Angelo Maci di Cantine Due Palme:”Siamo di fronte a un rischio che prende sempre più forma, la situazione si palesa sempre più difficile e drammatica e mi auguro che le istituzioni non ci lascino soli in questo momento terribile per la viticoltura salentina». «La viticoltura – aggiunge – rischia di fare la conta dei danni più che delle uve raccolte».
In realtà la situazione, nonostante alcune difficoltà, non è stata disastrosa per tutta la Puglia. “L’andamento climatico è stato fantastico fino alla raccolta del Sauvignon, del Negroamaro per lo spumante Piccolebolle e per il Taersìa da Negroamaro vinificato in bianco, per i Rosati e per il Primitivo, tutto di ottima qualità. La settimana di pioggia, che ha scatenato paure e dichiarazioni allarmistiche, è arrivata quando ancora il Negroamaro e la Malvasia nera non erano pronti e maturati abbastanza per la raccolta e la produzione dei rossi. È stato sufficiente aspettare, come sanno fare gli agricoltori, confidando sempre nella buona sorte, che il tempo si rimettesse e che le uve recuperassero le gradazioni e le maturazioni necessarie per fare i nostri rossi. C’è stato un po’ di ritardo, ma le uve buone, nei terreni buoni, hanno retto perfettamente. Siamo stati ripagati raccogliendo ottimo Negroamaro e Malvasia nera, tra l’altro con una perfetta maturazione e gradazione zuccherina e una produzione in aumento rispetto al 2015.
Noi siamo un’azienda biologica certificata e la buona biologia pare faccia bene alla terra, ai vini, all’uomo”.
I vigneti dell’Azienda Agraria Duca Carlo Guarini si estendono per 70 ettari nella Tenuta Piutri, tra Brindisi e Lecce, nel comune di Torchiarolo e accolgono per lo più varietà autoctone: Negroamaro, Primitivo, Malvasia nera, Bombino. Il terreno, sabbioso limoso e il particolare microclima dato dalla vicinanza del mare Adriatico nel quale la tenuta si bagna, fanno di questa terra una delle più vocate del Salento per la viticoltura.
La raccolta avviene con una vendemmiatrice semovente che consente di ottimizzare tempi e modi e di procedere solo quando si ha la giusta maturazione dell’uva. Unica eccezione i grappoli per la produzione del passito che sono raccolti manualmente. I vitigni affondano le loro radici fra monete e resti di giare romane, a testimonianza dei lontani tempi in cui Virgilio da queste coste ammirava le montagne dell’Epiro ( l’attuale Albania ), ma la produzione nelle sue varie fasi è all’insegna dell’innovazione con le migliori attrezzature per la vinificazione e il controllo della temperatura e avviene nella cantina di Scorrano.
Dietro un bicchiere di vino c’è un mondo di esperienze umane, le più varie e dietro quello di Guarini, c’è una famiglia che ha 900 anni di storia ed è espressione del territorio. Un mondo di uomini e donne, che con il loro lavoro tutelano il patrimonio viticolo salentino, quello del Negroamaro, del Primitivo e della Malvasia nera. Così nascono i classici, da vitigni autoctoni del Salento, vinificati in rosso, in rosato e in bianco.
Una grande varietà di vini fatti con competenza e sincerità, rispettando l’ambiente e i consumatori. Solo vigneti coltivati direttamente, senza l’uso di prodotti chimici di sintesi, con passione e fatica per dare le giuste sensazioni.
Ufficio Stampa: Mariella Piscopo,