Lo sguardo timido e sommesso, di Valentina, nasconde una grinta da leone e una determinazione da grande imprenditrice.
Ha letteralmente smosso la terra e frantumato le pietre per dare vita al suo sogno di produrre, in una terra da cui si estraeva marmo e pietra, oggi lei ne ha saputo trarre l’essenza e l’anima con il suoi vitigni. Gli ettari vitati sono quaranta, ma siamo solo all’inizio, e non mancherà di diventare faro per la viticultura garganica.
Il Bombino Bianco è l’autoctono per antonomasia di quei territori, coltivato da sempre per produrre grosse quantità, ma di questo ne abbiamo già parlato.
Valentina ha sempre voluto puntare sugli autoctoni, per anni ha cercato la strada migliore per la loro valorizzazione, e anche quando i risultati in bottiglia non erano pari al suo impegno, lei non si è arresa.
Già nelle degustazioni di maggio, mi ha dato dei risultati eccellenti, oggi a riaprirlo mi sono convinto che Valentina è sulla strada giusta. Le stesse caratteristiche si sono amplificate e ribadite nel bicchiere di questi giorni. Ha retto bene anche dopo qualche giorno aperto.
Il tappo utilizzato può dare, e sicuramente è stato pensato così, a un vino da consumare in tempi brevi; ma a mio parere non sarà così.
Già a bottiglia coperta, dal bicchiere emergeva il territorio, netto e chiaro. Colori giallo paglierino intenso, con sfumature che vanno dal ramato al giallo carico, con riflessi verdognoli. Il primo impatto all’olfatto è invadente e muscolare e ci riporta direttamente alla bacca d’origine, con note pietrose, misto a salmastro e gusci di ostriche frantumate; poi emergono fiori bianchi, sambuco ed erbe mediterranee tipiche del promontorio garganico; non manca il frutto con la nespola e pesca gialla matura; il primo sorso mette in evidenza la sua sapidità e la sensazione di salato costante, con piacevole morbidezza di frutto, erbe e acidità a rinfrescare un finale che non si dimentica facilmente.
Personalmente l’ho abbinato a un pesce grasso come la Sarda alla marinara, e non me ne sono pentito; forse le note marine di entrambe si sono rafforzate nella parte iniziale, sembrava quasi di masticare alghe, ma poi è stato un equilibrio unico e piacevole.
Sicuramente un vino che può affrontare abbinamenti più arditi, come zuppe di pesce come quella di Vasto o di Termoli, ma soprattutto grigliate estive di pesce.
La vinificazione è la classica di un vino artigianale, fermentazione spontanea con pied de cuve, filtrazione naturale e sosta sulla fecce fini; ma tutto ciò funziona solo se la vigna è gestita con pratiche naturali e/o biodinamiche, così come avviene nell’azienda Passalacqua.
A breve ci sentiremo con altri suoi vini…
BOMBINO BIANCO PUGLIA IGT 2015
Uve: Bombino 100%
Tipo di suolo: medio impasto ricco di scheletro
Terroir: altopiano sulle pendici del Parco Nazionale del Gargano a 180 m slm
Estensione vigneto: 4.8 ha
Tipo di impianto: Pergola garganica e nuovi impianti ad alberello
Densità ceppi per ettaro: pergola: 2500, alberello: 5000
Produzione per ettaro: 80/90 q
Gradazione: 12,50% vol
Costo: intorno agli € 11,00
Valentina Passalacqua
Loc. Posta Nuova 71011
Apricena (FG)
Tel. 0882 642290 Fax 0882 640141
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