Altro vitigno altra corsa… no, chiedo scusa non c’entra nulla, ma mi piace raccontarvi di un vitigno di cui non si parla mai. Definito minore, non essendolo assolutamente; poco conosciuto dai mercati solo perché poco spinto.
Poi accade che il consumatore scopra per caso un vitigno ed ecco tutti a piantare quel tale vitigno. Perché, mi chiedo, non si riesce a comprendere che proprio nella differenza risiede il miglioramento? E, dunque, proporre nuovi prodotti ci aiuta a differenziarci.
È il caso del vitigno aromatico Aleatico presente in molte regioni d’Italia. Si pensa sia stato introdotto dai Greci, prima in Sicilia e Puglia e poi nelle altre regioni.
L’Aleatico è sempre stato utilizzato come uva per la produzione di vini da fine pasto, morbidi, tendenzialmente passiti, per le sue caratteristiche speziate e floreali quindi degno di concludere un menu con formaggi semi stagionati.
Previsto in molte Doc in uvaggio con altri vitigni, vi assicuro che vinificato in purezza e secco è un vino piacevole dal profumo di piccoli frutti rossi, spezia nera e violetta. Un corredo polifenolico molto interessante unito ad una buona presenza di acidità lo rendono poliedrico negli abbinamenti. Da registrare che solo poche aziende lo hanno pensato secco o con un residuo zuccherino molto basso.
Tra queste quella della famiglia Coppi con pochi ettari intorno alla cantina che in uvaggio al Primitivo ci regala un vino molto accattivante.
La proprietà si estende per circa cento ettari di vigneto a Turi in provincia di Bari, tutti nei territori Doc Gioia del Colle in Puglia. Conosciutissimi per la produzione di Primitivo, ma nella loro scuderia non mancano bollicine metodo classico e bianchi di ottima fattura.
Il suo vino di punta è il Senatore Doc Gioia del Colle dedicato al fondatore e padre di Doni Coppi, che assieme ai suoi fratelli dà lustro al territorio di Turi.
Un vino elegante, a tratti opulento ma fresco e vivace con le sue note distintive di ciliegia nera e note speziate.
Con Doni Coppi e Roberto, il suo valido direttore commerciale, abbiamo fatto una piccola verticale, aprendo per prima una 2006 di Vinaccero -con ancora la vecchia etichetta- un nome che evoca le storiche navi che trasportavano il vino da sud a nord.
Che dire? Già il colore non tradisce le nostre aspettative, integro nei profumi di ciliegia sotto spirito e sbuffi balsamici. Il terroir gli garantisce la mineralità che ben si fonde con la spezia nera e la cannella. Sorso morbido con tannini e acidità che giocano con il frutto.
La tecnica di lavorazione è rimasta sempre la stessa: semplicissima, con macerazione e fermentazioni di circa 20/25 giorni in acciaio, come pure l’affinamento.
Il Vinaccero 2016 è l’annata in commercio e conferma la piacevolezza di questo vitigno. Nel bicchiere la nota minerale si fonde e confonde con sbuffi di grafite. Sempre speziato con note di frutto di ciliegia nera, onnipresente.
Ma la caratteristica che stupisce sono i tannini precisi, sempre ben amalgamati al frutto con finale molto fresco che lasciano la nota calda dell’alcol in secondo piano.
Un vino che costa davvero poco e che appena rinfrescato nelle torride estati pugliesi dona molte emozioni, in abbinamento a tanta della cucina pugliese e non solo.
In conclusione, Coppi è fra le cantine pugliesi con accoglienza e ristorazione interna. Ha dei pacchetti ben congeniati per tutti coloro che vogliono passare una giornata piacevolissima immersi nei vigneti.
Cantina Coppi
Strada Provinciale 215 Turi BA S.P. Turi Gioia del Colle snc, 70010 Turi BA