LOGOANDREADEPALMA
Facebook
LinkedIn
Instagram
  • Galleria fotografica
  • Chi sono
  • cosa BERE
  • dove MANGIARE
  • cosa CUCINARE
  • dove ANDARE
  • Punti di vista e approfondimenti
  • Contatti

Campania Stories 2021: I Campi Flegrei e i vini del cuore a base Falanghina e Piedirosso; la prima parte di un viaggio nei vini della Campania.

8 Settembre 2021Andrea De PalmaNessun commento

Da appassionato quale sono decido di recarmi ad Agerola sulla costiera amalfitana per partecipare alle degustazioni organizzate da Campania Stories, un impegno faticoso e economicamente oneroso, ma la passione mi porta a partire alle sei del mattino e rientrare a mezzanotte a casa.

Location di degustazione splendida con vista mozzafiato, organizzazione inappuntabile del sommelier, peccato che in soli due turni non si riusciva ad assaggiare tutto: i vini erano proprio tanti.

Quindi vi riporto le note di degustazione di aziende che già conoscevo e poi sono andato random nella scelta, ma soprattutto mi sono fatto consigliare dai sommelier preparatissimi.

Tanti i territori in degustazione ma inizio dai Campi Flegrei che tirate le somme è quello che più mi ha entusiasmato con i suoi due vitigni autoctoni più diffusi, la Falanghina e il Piedirosso e dialettalmente chiamato “per’e palummo.

Territorio molto frastagliato, di origine vulcanica a nord di Napoli e che comprende anche l’isola di Ischia e Capri.

Qui la Falanghina ha un sapore tutto diverso, si arricchisce degli umori del mare e della terra vulcanica come note di salsedine e mineralità infinita. E poi ho riscontrato tanta autenticità, come pure il Piedirosso un vitigno che dona vini freschi e molto floreali.

Qui di seguito la mia lista di Falanghina che mi sono “piaciute assai”. Parto dalla più giovane ma questo vitigno, in questi territori, ha bisogno almeno di una sosta in bottiglia di un anno.

Martusciello Salvatore

Campi Flegrei Falanghina SETTEVULCANI 2020

Piccola azienda a conduzione famigliare con sei ettari di vigneto fra Asprinio, Falanghina, Piedirosso , Sciascinoso e Aglianico. Mi spiace di non essere riuscito ad assaggiare gli altri vini perché nella sua Falanghina ho trovato “il mare dentro”; note di ostrica appena aperta nei profumi misto a sentori di minerali date dal vulcano, ma dai profumi puliti e freschi: il sapore si apre con salsedine e note mentolate, bella acidità e sapidità con un finale piacevole fatto di anice. Lavorazione in acciaio e breve sosta in bottiglia.

Cantina del Mare

Campi Flegrei Falanghina 2019

Solo otto ettari di vigneto conduzione e allevamento dei vigneti che guardano il mare, un panorama unico che merita il viaggio. La Falanghina nasce dai vigneti di Bacoli, Monte di Procida e Cigliano con età variabile da 20 a 70 anni e il risultato è un vino coinvolgente: la differenza di vigneto si nota subito nei profumi dove la giovane apporta profumi di floreale e frutto, mentre quelle più mature arricchiscono il vino di note speziate come zafferano e radice di genziana, un mix ben pensato che è tenuto assieme dalla notevole sapidità data dalle fragranze di salsedine. Al sorso è elegante, pieno, avvolgente, con la nota minerale e sapida molto pronunciata rendendo il vino molto fresco nel berlo e succoso. Lavorazione solo acciaio con sosta sui lieviti e bottiglia per sei mesi

La Sibilla

Campi Flegrei Falanghina Cruna Delago 2019

I miei appunti partono “vino che merita il viaggio”, perché già dai profumi si sente la sua estrema aderenza territoriale, effluvi di note di zolfo e minerali emergono già dai primi istanti che lo metti al naso, tutto in equilibrio con il frutto e le note di spezia bianca. Profumi che ti coinvolgono positivamente e soprattutto l’immancabile salsedine che ritroviamo anche nel berlo, freschissimo al gusto, con tanto frutto al centro bocca che ti riempie e ti appaga, con una buona spalla acida che gli da tanta bevibilità e finale piacevole: complimenti bel vino davvero. Lavorazione solo acciaio.

Astroni

 Campi Flegrei Falanghina Vigna Astroni 2018

Una cantina con all’attivo 25 ettari di vigneto fra Falanghina e Piedirosso, infatti sono tre le versioni di Falanghina di cui una lavorata in legno, ma la mia preferita è la 2018. Breve macerazione con le bucce e lavorazione tradizionale in acciaio con sosta sui lieviti per sei mesi e otto mesi di bottiglia: ameno questo è scritto sulla scheda dell’azienda, ma quei profumi di nocciola tostata, caffè e cioccolato bianco da dove arrivano? Ammetto che sono puliti e lineari ma sicuramente una parte di mosto ha visto il legno. Il vino è sicuramente eccellente, più elegante dell’altra versione di Falanghina Strione dove in scheda è riportato la lavorazione in legno. Al palato è pieno e ricco di frutto, e molto corrispondente con le note di caffè e cioccolato bianco che si ripropongono. Ottimo il risultato di bevibilità e piacevolezza nel finale.

 

 

Sempre dei Campi Flegrei riporto le migliori valutazioni del Piedirosso, un vitigno che in questa zona si esprime con tanta bevibilità e freschezza, vini da finire a tavola. Ma ho trovato una versione con aggiunta di Aglianico che merita una menzione particolare e la menzionerò nei prossimi articoli.

 

Astroni

Campi Flegrei Piedirosso Colle Rotondella 2020

Inizio con un vino dalla bevibilità sfacciata, che racchiude tutte le caratteristiche che deve avere un Piedirosso; fritto rosso fresco e note floreali che non si sovrappongono alla spezia come il pepe e la cannella: insomma una beva dinamica dal gusto contadino ma di fattura moderna, e soprattutto si finisce volentieri la bottiglia.

Martusciello Salvatore

Campi Flegrei Piedirosso Settevulcani 2020

Un vino che al primo impatto olfattivo non sembra un 2020. Il suo esordio è con note di cuoio e poi a seguire la spezia tipica con il pepe nero in evidenza. Il corredo olfattivo si completa con le note floreali in evidenza c’è il geranio ma anche tanto altro. La beve è tutta tipica, snella e piacevolissima, con tanta acidità e sapidità che gli consentono un finale rifrescante e piacevolissimo. I tannini ci sono ma sono ben equilibrati dal frutto.

Cantina del Mare

Campi Flegrei Piedirosso Riserva Terre del Padre 2017

Devo ammettere che non pensavo che un Piedirosso potesse esprimersi con la riserva, ma questa versione ha un esordio ricco di balsami, spezia scura e una nota di cuoio dolce. A mitigare queste note importanti c’è l’immancabile frutto fresco a scapito dell’assente nota floreale. Il frutto rosso ritorna al palato e va a mitigare una trama tannica importante ma vera, con una persistenza degna di un grande vino. Ottimolavoro con fermentazione in acciaio e maturazione in botti grandi non hanno snaturato la freschezza del vitigno. Ad essere sincero non mi è dispiaciuta la versione più fresca il Terrazze Romane 2019 sempre da Piedirosso con dei profumi giocati su erbe aromatiche come alloro e sfumature di umami, ma è la trama tannica che è rimasta molto evidente dando al vino un impatto gustativo molto rustico.

La Sibilla

 Campi Flegrei Piedirosso Vigna Madre 2018

In questo vino il Piedirosso si esprimi in tutte le sue caratteristiche distintive, con grafite, pepe nero e note floreali quasi invadenti, ma pulite e nette. Carico nel colore che può trarre in inganno alla beva resta fresco e sapido anche se ha un tannino importante che si fa subito notare: ormai con queste annate strane c’è sempre il rischio di perdere di mano la gestione dei polifenoli. Comunque il vino si beve bene e ha un finale ricco di frutto.

Scusatemi se non vi metto indirizzi e telefoni ma ve li potete cercare da soli…

 

Tag: Campania, Campania Stories, Costiera Amalfitana, Falanghina, Piedirosso
Post precedente Da Gigino ad Agerola (Na) alle radici del “turismo esperienziale”: basta con le “gourmetterie” torniamo ai sorrisi veri e all’accoglienza famigliare… Prossimo Post Triglie in guazzetto alla moda tranese: un valido motivo per venire in Puglia

articoli collegati

I migliori assaggi in Campania Stories: I vini solari e freschi della costiera Amalfitana… due aziende… due mondi diversi… ma solo eccellenze !

28 Settembre 2021Andrea De Palma

Bianco da Falanghina e rosato da Uva di Troia… i millesimati 2013 eleganti e convincenti di Alberto Longo in terra Dauna

7 Novembre 2019Andrea De Palma

Paestum Wine Fest, 23-25 marzo 2024

24 Febbraio 2024Andrea De Palma

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli recenti

  • Food & more e ognissanti, 100 vini in una “degustazione casual” a Trani
  • La Malvasia aromatica di Candia di Solenghi e La Tosa nei Colli Piacentini
  • L’Aleatico non fa notizia… ma a “me mi piace”…il Vinaccero 2016 della cantina Coppi.
  • BROS’LAND – Visionary Food Talk. Dal 13 al 15 settembre il Salento
  • S’Adatt 2016 di Michele Laluce l’Aglianico del Vulture tutto frutto e spezia.

Commenti recenti

  • Jonah su La “Colazione di lavoro”, il piacere della riservatezza e dell’esclusività.
  • Andrea De Palma su Fedro Pas Dosé 2018, il Metodo Classico da Bombino Bianco della Famiglia Ariano in Puglia.
  • DOMENICO su Fedro Pas Dosé 2018, il Metodo Classico da Bombino Bianco della Famiglia Ariano in Puglia.
  • Maffucci Ausilia su Moscatello selvatico di Gabriella Falcone: vigna piccola nella zona Castel del Monte con tanta passione e amore…
  • Michele su AZ. AGRICOLA CINGILIA DI FABIO DI DONATO L’ARTIGIANO CONSAPEVOLE DEL VINO…

Archivi

  • Dicembre 2024
  • Novembre 2024
  • Settembre 2024
  • Agosto 2024
  • Luglio 2024
  • Giugno 2024
  • Maggio 2024
  • Aprile 2024
  • Marzo 2024
  • Febbraio 2024
  • Gennaio 2024
  • Settembre 2023
  • Agosto 2023
  • Luglio 2023
  • Giugno 2023
  • Maggio 2023
  • Febbraio 2023
  • Gennaio 2023
  • Dicembre 2022
  • Novembre 2022
  • Ottobre 2022
  • Settembre 2022
  • Agosto 2022
  • Luglio 2022
  • Giugno 2022
  • Marzo 2022
  • Febbraio 2022
  • Gennaio 2022
  • Ottobre 2021
  • Settembre 2021
  • Agosto 2021
  • Luglio 2021
  • Giugno 2021
  • Maggio 2021
  • Maggio 2020
  • Aprile 2020
  • Marzo 2020
  • Novembre 2019
  • Ottobre 2019
  • Settembre 2019
  • Agosto 2019
  • Maggio 2019
  • Aprile 2019
  • Febbraio 2019
  • Gennaio 2019
  • Dicembre 2018
  • Novembre 2018
  • Ottobre 2018
  • Settembre 2018
  • Agosto 2018
  • Giugno 2018
  • Maggio 2018
  • Aprile 2018
  • Marzo 2018
  • Febbraio 2018
  • Gennaio 2018
  • Dicembre 2017
  • Novembre 2017
  • Ottobre 2017
  • Settembre 2017
  • Agosto 2017
  • Luglio 2017
  • Giugno 2017
  • Maggio 2017
  • Aprile 2017
  • Marzo 2017
  • Febbraio 2017
  • Gennaio 2017
  • Dicembre 2016
  • Novembre 2016
  • Ottobre 2016
  • Settembre 2016
  • Agosto 2016
  • Luglio 2016
  • Giugno 2016
  • Maggio 2016
  • Aprile 2016
  • Marzo 2016
  • Febbraio 2016
  • Novembre 2015
  • Ottobre 2015
  • Agosto 2015
  • Luglio 2015
  • Giugno 2015
  • Maggio 2015
  • Marzo 2015
  • Gennaio 2015
  • Maggio 2014

Tag cloud

Abruzzo Aglianico Aglianico del Vulture ancestrale Andria Basilicata bollicina Bombino Bianco Borgo Eganzia Borgo Egnazia Campania Castel del Monte Centorame Cerasuolo Chieti CORONE Cucina Frentana Fivi Gioia del Colle Greco di Tufo Guida Vini Buoni d'Italia Locanda di Beatrice Loreto Aprutino Meet in cucina Montepulciano Murgia Negroamaro Nero di Troia Orecchiette Passerina Pecorino Pizza Napoletana Primitivo Primitivo di Manduria Puglia Rivera Rosato Salento Spumante Tintilia Torre dei Beati Trebbiano Vini artigianali Vinibuoni Vulture
© Andrea De Palma - E-mail: depalma.andrea@gmail.com - Cell. 330324421