l Trebbiano è un vitigno neutro: sono anni che me lo sento ripetere, ma io sono testardo e continuo a ribadire che anch’esso può esprimere caratteristiche di eleganza con profumi molto distinti.
Come questo 2019 di Torre dei Beati fermentato per il 20% in botti di acacia e il restante in acciaio, messo poi a riposare sui suoi lieviti per qualche giorno.
Una tecnica, questa, diffusissima in tante cantine anche fuori dall’Abruzzo in grado di dare spessore sia olfattivo che gustativo.
A questo si aggiunge la bravura di Fausto Albanese nel gestire la vigna in un territorio che si presta molto bene come quello di Loreto Aprutino (Pe). Qui tutti i vini una quel qualcosa in più: una mineralità e una salinità particolari riscontrabili in tutti i produttori.
Eleganza e piacevolezza per un finale di assaggio freschissimo e persistente; ma la percezione è di un vino ancora teso che deve affinare in bottiglia affinché si possano godere tutte le sue potenzialità.
In questo caso, infatti, lascio la bottiglia aperta qualche ora per poterne apprezzare l’evoluzione: i profumi si sono meglio definiti, rafforzati da una dolce nota di confetto e di fiore come il giglio bianco. Il sentore minerale resta, accompagnato dagli agrumi. Il sorso è pieno, fruttato, morbido, rotondo, quasi masticabile, che ben si sposa con la spalla acida. Finale ricco di gusto, mandorlato e fresco.
Preciso che è un vino che esce sempre con un anno o due anni dopo la vendemmia…
Cantina Torre dei Beati
100.000 bottiglie prodotte
contrada Poggioragone, 56
Loreto Aprutino (Ps) – tel: 085 4916069
Da 18/20 sullo scaffale dell’enoteca
1 commento. Nuovo commento
Ottima bottiglia ho appena terminato una 2016 che aveva davvero tanto da dire