Tommaso ha gli occhi che gli brillano quando parla della sua famiglia che riesce a coinvolgere nel suo lavoro, quando parla della sua passione che ha da bambino tramandata da padre in figlio di generazione in generazione.
Quando arrivo è lì che mi aspetta mentre mette a punto gli ultimi dettagli prima della vendemmia imminente.
Il tendone di Montepulciano è splendido, grappoli perfetti e chicchi integri. Mi colpisce l’uniformità del verde diffuso e la sanità delle uve: sarà una grande annata per il suo piacevolissimo Marcantanoio 2018,
un Cerasuolo già fresco nei profumi di arancia sanguinella e ciliegia croccante, da bere senza sosta su tanti piatti della tradizione contadina come le Pallotte cacio e uovo della mamma, piacevolezza assoluta, dove i friggiteli insaporiscono un pomodoro dolcissimo coltivato nel loro orto.
Un abbinamento perfetto che ho alternato a un vino che ritengo fra i più tradizionali che io conosca, avendolo sempre definito un Montepulciano da tavola quotidiana, ovvero quel vino di cui finisci la bottiglia e non stai male. Questo è secondo me La Grondaia e i l2015 è un’annata di cui farne scorta.
Note di grafite e frutto nero si alternano all’alga disidratata; Tommaso mi conferma infatti che il vigneto è vicinissimo al mare, ma come lo sono anche gli altri vigneti intorno alla casa di campagna e cantina, a soli due o tre km di distanza dal mare.
Al gusto i tannini sono ben estratti e ricchi di carattere con una buona associazione al frutto, il finale resta sempre fresco con note mentolate e amaricanti.
L’abbinamento con le costolette di maiale allevato nei dintorni è assolutamente da non perdere.
Lo ammetto, la cucina di mamma Maria ha monopolizzato tutta la mia attenzione, ma non si può non parlare delle pennette all’arrabbiata condite con ingredienti prodotti dietro casa, come le olive nere in salamoia e il peperoncino fresco.
Un piatto “spazzolato” e associato con il Trebbiano Santa Clara 2018, dove il frutto sia nei profumi sia al gusto equilibra le sensazioni stuzzicanti del peperoncino e le note grasse del formaggio aggiunto. L’acidità notevole di questo vino riesce a sbaragliare qualsiasi forma di difesa da parte del pomodoro e delle olive.
Il Pecorino l’Ariosa ha introdotto i precedenti piatti con l’immancabile salame e formaggi locali.
In questa azienda si producono solo vini in modo artigianale, che risentono dell’annata e quindi non vi aspettate di sentire le stesse sensazioni in ogni millesimo.
La cantina inglobata dalla casa di famiglia è curata in ogni dettaglio, accogliente e soprattutto ordinata e pulita. Inoltre non manca il punto vendita e una zona accoglienza per le degustazioni gestito da Chiara e Valentina, le figlie di Tommaso.
Peccato per voi che non possiate comprare i prodotti dell’orto e le conserva di mamma Maria o i polli e le uova fresche di Tommaso! Pertanto consolatevi solo con i vini!
Andare a bere vino da loro è un’esperienza olistica che ti ricongiunge con la natura e i veri affetti e della famiglia.
L’Azienda agricola Olivastri: una cantina con dieci ettari di vigneto e tanti veri valori legati alla terra.
Azienda Agricola Olivastri Tommaso
Via Quercia del Corvo, 37
66038 San Vito Chietino CH
tel : 0872 61543