Negli ultimi anni Salerno è diventata una città dove molti vengono a trascorrere il loro weekend per passeggiare sul Lungomare o fare shopping nelle starde del centro storico: c’è sicurezza e pulizia, è piccola e dunque si può parcheggiare senza molte difficoltà (non durante i mesi di Luci d’Artista ovviamente) o andare a piedi senza dipendere dai mezzi pubblici che, anche qui, non funzionano al meglio. La fine dell’anno, in particolare, vede la città assediata proprio per le visite alle Luci di Natale.
Dove mangiare?
Questo movimento turistico, inaspettato ma ormai consolidato, sta creando la possibilità di fare buona ristorazione, attenta alle materie prime e aggiornata. E la situazione sta migliorando.
I NUOVI LOCALI
I locali sono nuovi, ma i protagonisti sono ben conosciuti nel mondo gourmet.
13 A pranzo si mangiano due piatti più dolce, un bicchiere di vino a 13 euro. La sera le cifre si invertono e diventano 31 euro con tre piatti. La cena a la carte sui 40-45 euro
Osteria del Taglio è una trattoria alle spalle di Piazza Portanova. In cucina Domenico Vicinanza, primo chef del Papavero. Cucina di tecnica e di materia, sui 25 euro. Buoni vini campani.
Cotto e Crudo non è nuovissimo, ma fa certamente parte della nouvelle vague di qualità nella storica piazzetta Flavio Gioia che i salernitani chiamano la Rotonda.
Emozionando del bravo cuoco Nando Melileo sulle colline di Ogliara fuori dal caos del traffico è una buona soluzione per provare una cucina divertita e non banale, circondati dal verde.
Botteghelle 65 nel cuore del centro storico a due passi dal Duomo è un sicuro rifugio per gli amanti del buono e delle chicche gastronomiche di qualità.
Mariterraneo tra via Botteghelle e San Pietro a Corte, posticino delizioso, sincera e giovane cucina di mare.
LA TRADIZIONE
Essendo una città cresciuta soprattutto negli anni 50, Salerno non ha molti locali antichi.
Il Vicolo della Neve è sicuramente il più storico e caratteristico. Gli stessi piatti da sempre, servizio rapido alla napoletana: pizza, calzone di scarola al forno, pasta e fagioli, involtini di cotiche. Bottiglie campane. Sui 25 euro.
Il Ristorante del Golfo è il luogo del pesce: Matteo Ragone è l’ultimo di una famiglia di ristoratori di lungo corso. Fornitori personali, sui 40 euro e la suggestione di mangiare a ridosso di navi e traghetti.
Trump Pub a Pastena, nella zona orientale della città, da 35 una cucina familiare ben eseguita dalla famiglia Piombino.
LOCALI CONSOLIDATI
La Trattoria del Padreterno ha superato ormai i dieci anni: cucina di ispirazione cetarese, marinara. Servizio affabile, nella bella piazzetta Flavio Gioia, cuore pulsante della isola pedonale. Sui 45 euro.
Dedicato a Mio padre. Bella osteria di Raimondo Piombino, ex re del by night salernitano, con piatti semplici della tradizione, buone bottiglie. Sui 30 euro, alle spalle della Provincia.
Lido Miramare. Il piacere di mangiare a pelo d’acqua con il patron Carmine che garantisce materia prima di assoluta qualità. Sui 50 euro.
CUCINA GIAPPONESE DI QUALITA’
Me Gheisha a via Roma 59 (vicino al Comune) è una sorpresa assoluta. Un ristorante giapponese di un imprenditore che ha esperienze simili a New York e California, così come a Roma, e materia prima di altissima qualità che va ben oltre il sushi.
I GELATI
Due indirizzi, uno di fronte all’altro: Il Bar Nettuno sul lungomare, storica gelateria artigianale con generazioni e generazioni di ragazzi cresciute mangiando la brioche con il gelato e l’antico ferro di cavallo zuccherato. Buona rosticceria d’asporto.
Kriò alla Rotonda (Piazza Flavio Gioia), grande qualità della materia prima, nessun semilavorato di partenza o coloranti. Eleganza e cura del servizio come in nessun bar della città.
LA PIZZA
Ciripizza di Cosimo Mogavero alle spalle della banca d’Italia è l’indirizzo sicuro. Molto diversa da quella napoletana, attenta alla qualità delle farine e degli ingredienti e lunghissima tradizione alle spalle.
Nel quartiere Porto, a via Sabatini la pizzeria Resilienza è l’ideale prima di entrare o dopo la visita in centro. Grande ricerca di prodotti e attenzione alla salubrità del cibo oltre che del gusto.
Vicino la stadio Arechi da non perdere la pizzeria Divina Regina, di stile napoletano, fritture comprese.
Due le aperture significative di questo 2016, entrambe di puro stile napoletano: A Torrione c’è adesso Re Denari mentre nel centro storico con affaccio sul Duomo c’è Criscemunno
BAR
Di tradizione vera ne sono rimasti ben pochi. Il migliore in assoluto è il Punto e Virgola di Roberto Petrella
I DOLCI
Imperdibile la Pasticceria Pantaleone vicino il Duomo amata da Elena Croce. Una storia lunga un secolo che continua. Babà, scarzetta, dolci di Natale, etc.
Sempre in centro, un valido indirizzo dagli anni Cinquanta, la pasticceria Bassano in Corso Garibaldi, eccellente biscotteria e torte tradizionali.
GASTRONOMIE
Salerno non ha la stessa tradizione del mangiare diffuso di Napoli, ma alla SalumeriaBotteghelle 45, alle spalle del Duomo, vi potrete fermare per un panino, un piatto di formaggi, affettati, un vino o una birra artigianale. Molto ben curato nei dettagli.
ROSTICCERIE
Sabatino a Corso Vittorio Emanuele. Da oltre sessant’anni pizzette margherite, calzoncini con la mozzarella o con la scarola, piccoli crocchè. Ho mangiato qui i primi cuoppi. Si trova in una traversa di fronte all’Hotel Montestella fra il Tribunale e la Banca d’Italia.
San Francesco a Piazza San Francesco. Anche questa da oltre mezzo secolo in attività. Pizzette, calzoni, pollo, crocché.
I MERCATI
Salerno è molto fortunata logisticamente: c’è l’ortofrutta dell’Agro e della Piana, il mare, le piccole produzioni del Cilento: una città dove il fresco e la biodiversità non sono eccezione ma la regola, compresi i banconi del pesce.
Belli i mercati nel quartiere di San Giovanniello, in pieno centro storico a cinque minuti dal Duomo e quello vicino Piazza San Francesco. Molto fornito quello a Torrione, un quartiere nella zona Est della città, vicino i campi da tennis e la piscina comunale.
APPENA FUORI CITTA’
A VIETRI SUL MARE Evù e Pascalò sono due locali di mare dove si mangia in ottimo rapporto tra qualità e prezzo.
A BARONISSI il consiglio è Pensando a Te e Cetaria Ristorbar, buona cucina in cui tradizione e innovazione hanno un buon equilibrio.
PONTECAGNANO pizza storica alla Pizzeria Negri con un indimenticabile pollo alla cacciatora cotto al forno a legna.
DORMIRE EVITANDO I BAR FRACASSONI
Se amate la praticità, scegliete l’Hotel Salerno a ridosso della stazione. Oppure date una scorsa ai tanti B&B molto accoglienti che sono nati negli ultimi anni. Il più bello resta sempre l’Hotel Baia proprio al confine tra Salerno e Vietri, all’inizio della costiera amalfitana.
Un consiglio: purtroppo a Salerno non sono in vigore le leggi italiane sull’inquinamento acustico, evitate dunque per dormire di scegliere posti tra via Roma, centro storico, piazza Flavio Gioia e la parte di Corso Vittorio Emanuele vicino all’albero di Natale, altrimenti sarete tenuti svegli almeno sino alle due di notte da alcuni bar che sparano musica ansiogena a tutto volume senza che nessuno intervenga. Comunque, tanto più alto è il volume tanto più infima la qualità del bar, quindi può essere considerato un segnale per non entrare.
E dopo le 23, occhio ai motorini che fanno le gare nell’isola pedonale 🙁
Questi i nostri locali preferiti: ma se avete altri suggerimenti sono ben accetti 🙂
Fonte: www.lucianopignataro.it