Arriva la primavera e questa ricetta, semplice e pronta in pochi minuti, ci ricorda i colori della nostra terra e i profumi all’ora di pranzo.
Ingredienti per tre persone
- N° 6 Seppioline
- N° 6 Patate di media grandezza
- 20 Cipollotto murgiano “sponsale”
- N° 1 Spicchi d’aglio
- N° 1 Rametto prezzemolo
- Gr 350 Ricotta fresca di mucca
- Olio extrav. d’oliva
- Sale e pepe
- Rosmarino
- Mentuccia gr. 40
- Prezzemolo gr. 10
- Gr 250 di pomodorini di Zapponeta
- Gr 50 sedano
- Gr 50 cipolla
- Gr 50 carota
- N° 1 fogli di alloro
- Basilico
Pulire le patate e farne un cartoccio con la carta argentata, condirle con olio, sale, pepe e rosmarino. Infornare e portare a cottura. Unire alla ricotta olio extrav. d’oliva sale, pepe, prezzemolo tritato e mentuccia e farcire le seppioline. Cuocere le seppioline in forno a 160° con un tegamino di acqua al fondo del forno per dare umidità. Spadellare i pomodorini con sedano, cipolla, carota e alloro fino a riduzione, condire con olio, sale e pepe e, infine frullarli.
Guarnire il piatto facendo uno specchio di pomodoro, poi schiacciate la patata nella carta e dopo averla scartata metterla al centro del piatto. Sovrapporre una o due seppioline in base alla grandezza, guarnire con basilico e filo di olio.
Vitigno Consigliato
Il Minutolo è un vitigno bianco autoctono pugliese dalle origini ancora molto discusse, così anche il nome. Certo è che è un vitigno dalle grandi potenzialità, già citato nelle descrizioni dell’Ottocento riferito alle regioni meridionali e presente negli areali di Gioia del Colle, Casamassima, Turi, Barletta e Bitonto dove era noto come “Minutola”, nonché a Locorotondo. Nei primi anni 2000 furono fatti degli studi da cui emerse con certezza la non parentela con il Fiano di Avellino. Da sempre è stato vinificato assieme alla Verdeca e al Bianco di Alessano per dar vita alla Doc Locorotondo e Martina Franca. Il terrori ideale sono la zona della Valle d’Itria, Gioia del Colle e Gravina, tutte zone con altitudini intorno ai 400-500 mt s.l.m. e terreni calcarei/argillosi. L’uva fornisce un vino dai profumi molto floreali ed erbe aromatiche come rosmarino, timo e salvia, fino ad arrivare a delicate note di agrumi; al gusto si caratterizza per un medio corpo ed una spiccata acidità e sapidità con riporti alla frutta gialla. Ideali sono gli abbinamento con piatti di pesce in genere sia crudi che in carpaggio, ma ben si accosta anche a piatti più impegnativi: come la seppiolina farcita con ricotta su patata e pomodoro.
Il Polvanera si avvantaggia un’altitudine notevole (450 mt slm.) e terreni molto calcarei, che gli donano una mineralità molto evidente sia al naso che al palato. I profumi si aprono da subito con note sgrumate, fiori di arancio e limone di Amalfi, delicatissimo ed elegante; al palato sprigiona tanta freschezza e sapidità, con l’agrumato che ritorna rinfrescando un finale vivacissimo e piacevole.
Cantine Polvanera
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