…si, avete letto bene, annata 2012, che per molti può sembrare strano, mail rosato del Salento puù tranquillamente andare oltre di qualche anno, soprattutto quando viene fatto come tradizione vuole: vinificato a lacrima e fatto maturare in botte.
Questo è il caso di questo rosato di Damiano Calò, che finalmente incontro a Trani presso il ristorante le Lampare al Fortino, occasione ghiotta per me così prendo “due piccioni con una fava”, ho conosciuto Damiano e proverò la cucina del nuovo Chef del ristorante, il giovanissimo Raffaele Casale di soli 27 anni, proveniente da Avellino, con esperienze importanti con Canavacciulo, ed altri ristoranti blasonati.
Ma, ritorniamo al rosato, prodotto da uve Negroamaro da un vigneto di alberelli di 40 anni ad Alezio, una zona martoriata e mortificata dalla xilella fastidiosa, ma rinverdita dalle vigne di Damiano Calò ed altri produttori, che ha preservato i vigneti contribuendo a creare un panorama unico.
L’attività della famiglia Calò arriva da lontano, quando il nonno Giuseppe di Tuglie inizia l’attività nel 1938 poi alla fine degli anni sessanta Mino Calò, inizia l’imbottigliamento del Rosato, ancora oggi prodotto con il sistema a lacrima.
Oggi Damiano e Pamela, nipoti del fondatore, succedono al padre perso prematuramente, e gestiscono l’azienda dal 1998; il primo periodo è segnato da un riassestamento, e subito dopo si decide di seguire la strada della tradizione, infatti, il Vigna Mazzi è fatto fermentare in tonneau da 550 di legni diversi fra cui ciliegio, castagno e rovere, dove resta sei mesi.
Un vino che dà il meglio di se a distanza di almeno due o tre anni, come questo 2012 dal colore rosa antico, un rosato di vera razza salentina, con profumi intrisi di fiori come rosa canina e frutti rossi come la ciliegia; poi emergono foglie di tè e tabacco dolce; al gusto esplode con tanta acida e sapidità, con salivazione spinta e frutto delicato, accompagnato da note tanniche molto delicate e rinfrescanti, e non mancano nuance vegetali che ravvivano il gusto; ma è il frutto che resta presente, come la ciliegia fino alla fine.
Un vino che si abbina benissimo su molta cucina tipica come la Ciceri e tria o le zuppe di pesce, un vino austero che merita più considerazione. Dalle foto evincerete che abbiamo bevuto anche altro, e tutti vini di alta qualità…
Palcoscenico di questa piacevole degustazione è stato il ristorante Le lampare al Fortino, un balcone sul porto di Trani, una location unica, collocato in una chiesa sconsacrata che ha inglobato un vecchio fortino fortificato, struttura completamente in pietra viva. Il cambio ai fornelli ha giovato soprattutto nell’alleggerimento dello stile, con padronanza delle tecniche al fine di non stravolgere il prodotto.
Sobrietà e sicurezza firmano piatti d’autore come il Polipo scottato con crema di zucchina in scapece e cipolla marinata;
o lo Sgombro marinato, con carota di Polignano, zenzero e puntarelle, un piatto di ricerca che dimostra la voglia dello chef di utilizzare solo prodotti dei mercati vicini.
Ottima la versione della Triglia con ragù livornese, anche questo ben pensato, dosato bene nei sapori con mano sicura, che si ripropone con la Linguina con Cicale, peperone crusco e lumache di mare (murici);
bella versione è il Branzino con pastinaca; non da meno i dessert molto delicati, e ve lo dice uno che odia l’eccesso di zucchero, vedi la Tegola con ricotta, arancio e pistacchio .
Rosa del Golfo S.a.s.
Sede amministrativa: Via Mazzini, 22 – Albizzate (Va) – Tel. 0331 993198 – Fax 0331 992365
Sede produttiva: Via Garibaldi, 18 – Alezio (Le) – Tel. 0833 281045
Vigna Mazzi Rosato del Salento Igt
- Vitigni Negroamaro 90% e Malvasia Leccese 10%
- Vinificazione con metodo tradizionale a lacrima
- Fermentazioni in parte inox e in parte legno di rovere
- Prezzo da 13,00 a 15,00 euro