LOGOANDREADEPALMA
Facebook
LinkedIn
Instagram
  • Galleria fotografica
  • Chi sono
  • cosa BERE
  • dove MANGIARE
  • cosa CUCINARE
  • dove ANDARE
  • Punti di vista e approfondimenti
  • Contatti

La ricetta della Cartellata barese, un dolce della tradizione natalizia pugliese che io farei tutto anno…

29 Dicembre 2016Andrea De PalmaNessun commento

Ma perché aspettare Natale per mangiare queste delizie, che poi, nella marea di ghiottonerie festive, vengono dimenticate e non si riesce mai ad apprezzarle. Io ci faccio anche la colazione, ma vuoi mettere se accompagnate con il caffè. Basta ribelliamoci e facciamocele preparare tutto l’anno, in modo da gustarle serenamente.

Cartellata barese con vincotto

Una ricetta di cui non si hanno origini certe, certo è che sono tipiche della città di Bari, poi diffusesi nella provincia. Le prime notizie risalgono a metà del 1700, a una lista di spesa della domenica delle monache di Santa Scolastica, che gestivano l’Ospizio dei Pellegrini di San Nicola di Bari, nel convento funzionante fino al 1800 nei pressi della basilica di San Nicola.

Come al solito dobbiamo ringraziare monache e monaci per lo sterminato numero di ricette che ci deliziano da sempre.

In ogni famiglia c’è una certa gara a chi le fa più buone; una volta fritte in olio, si può decidere di condirle in vari modi: con il vincotto di fichi e di vino, ma io le apprezzo anche con la gelatina di mele cotogne intiepidita.

E, qui voglio rendervi partecipi del mio piacere; ne faccio lasciare alcune senza cottura nel vincotto, in modo che restino croccanti, poi scaldo della gelatina di mele cotogne e la cospargo sopra, al morso saranno croccanti con quel dolce sapore agrodolce della mela cotogna.

La tradizione le vuole condite con mosto di vino o di fichi: sciroppi che fanno parte della tradizione pugliese da sempre, usato anche come medicamento contro il raffreddore, una tradizione che risale ai romani che la utilizzavano diluito ma anche come condimento.

Per il mosto di vino si faceva bollire il succo di uva in caldaie direttamente in campagna durante la vendemmia facendolo ridurre fino a renderlo cremoso; per quello di fichi si utilizzavano i più maturi e messi in caldaia si facevano bollire, per poi metterli a colare in una in una federa di cuscino o sacco di canapa a maglie strette a colare per almeno un giorno, per poi strizzarne il restante.

Sicuramente una pratica oggi molto rivisitata nella tecnica di produzione, ma non mancano molte aziende che lo producono, o rifornitevi da piccoli contadini della vostra zona.

Per la ricetta e le foto si ringrazia la Scuola Alberghiera di Molfetta (Ba) nella persona del prof Pagano

La ricetta delle cartella 

  • 500 gr di farina
  • 200 gr di vino bianco,
  • 100 gr di olio extravergine
  • 50 gr di zucchero ( facoltativo)
  • 1lt di olio di semi di girasole per friggere
  • 1 lt di vino cotto, preferibilmente di fichi
  • qb chiodi di garofano, cannella tritati e buccia di limone grattugiati (facoltativo)

PROCEDIMENTO

 

Cartellata -Aggiungere il vino bianco

Disporre la farina a corona, aggiungere lo zucchero, le spezie e il limone, e impastare con il vino tiepido (per far si che l’impasto acquisti una certa elasticità).

Cartellata – Unire cannella, chiodi di garofano e buccia di limone grattugiato

Mescolare bene e impastare bene fino a creare una palla omogenea e liscia

Cartellata – Creare una palla omogenea

Conserare l’impasto ottenuto in un sacchetto e farlo riposare per 15 minuti senza farlo asciugare.

Cartellata – Stenderla sottile- Lo chef Roberto Pagano

Iniziare a tagliarlo a pezzi e a farne delle sfoglie ad uno spessore di 1-2 millimetri

Cartellata – Creare dell estrisce

Fare delle strisce larghe circa un centimetro e dalla lunghezza a piacere, con la classica ruota dentata.

Cartellata – Chiudere le strisce ogni due centimetri e arrotolarle fra loro fino a creare delle rose

Con le dita chiudere le strisce in modo alternato, facendole saldare tra di loro arrotolandole, fino a creare una rosa.

Cartellata – La rosa della Cartellata

Cartellate crude

Lasciarle asciugare per un giorno e successivamente friggerle

Cartellata – La frittura in Olio della Cartellata

Cartellata -La cottura nel vincotto

Cuocerle nel vincotto in precedenza riscaldato facendo si che possa rimanere in ogni vaschetta del vino cotto.

Cartellata – Vincotto di mosto di uva

Sistemarle in vassoio dove potranno rimanere a lungo conservate.

 

P.S.: non cuocetele tutte nel vincotto, perché si conservano bene anche appena fritte.

Tag: Cartellata barese, Dolci natalizi
Post precedente Maltagliati in brodo di tacchino e cardi: la ricetta sempre buona… Prossimo Post Pizzeria Ó Scuggnizz, a Ruvo di Puglia (Ba), umiltà, professionalità e una pizza che accontenta tutti…

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli recenti

  • Food & more e ognissanti, 100 vini in una “degustazione casual” a Trani
  • La Malvasia aromatica di Candia di Solenghi e La Tosa nei Colli Piacentini
  • L’Aleatico non fa notizia… ma a “me mi piace”…il Vinaccero 2016 della cantina Coppi.
  • BROS’LAND – Visionary Food Talk. Dal 13 al 15 settembre il Salento
  • S’Adatt 2016 di Michele Laluce l’Aglianico del Vulture tutto frutto e spezia.

Commenti recenti

  • Jonah su La “Colazione di lavoro”, il piacere della riservatezza e dell’esclusività.
  • Andrea De Palma su Fedro Pas Dosé 2018, il Metodo Classico da Bombino Bianco della Famiglia Ariano in Puglia.
  • DOMENICO su Fedro Pas Dosé 2018, il Metodo Classico da Bombino Bianco della Famiglia Ariano in Puglia.
  • Maffucci Ausilia su Moscatello selvatico di Gabriella Falcone: vigna piccola nella zona Castel del Monte con tanta passione e amore…
  • Michele su AZ. AGRICOLA CINGILIA DI FABIO DI DONATO L’ARTIGIANO CONSAPEVOLE DEL VINO…

Archivi

  • Dicembre 2024
  • Novembre 2024
  • Settembre 2024
  • Agosto 2024
  • Luglio 2024
  • Giugno 2024
  • Maggio 2024
  • Aprile 2024
  • Marzo 2024
  • Febbraio 2024
  • Gennaio 2024
  • Settembre 2023
  • Agosto 2023
  • Luglio 2023
  • Giugno 2023
  • Maggio 2023
  • Febbraio 2023
  • Gennaio 2023
  • Dicembre 2022
  • Novembre 2022
  • Ottobre 2022
  • Settembre 2022
  • Agosto 2022
  • Luglio 2022
  • Giugno 2022
  • Marzo 2022
  • Febbraio 2022
  • Gennaio 2022
  • Ottobre 2021
  • Settembre 2021
  • Agosto 2021
  • Luglio 2021
  • Giugno 2021
  • Maggio 2021
  • Maggio 2020
  • Aprile 2020
  • Marzo 2020
  • Novembre 2019
  • Ottobre 2019
  • Settembre 2019
  • Agosto 2019
  • Maggio 2019
  • Aprile 2019
  • Febbraio 2019
  • Gennaio 2019
  • Dicembre 2018
  • Novembre 2018
  • Ottobre 2018
  • Settembre 2018
  • Agosto 2018
  • Giugno 2018
  • Maggio 2018
  • Aprile 2018
  • Marzo 2018
  • Febbraio 2018
  • Gennaio 2018
  • Dicembre 2017
  • Novembre 2017
  • Ottobre 2017
  • Settembre 2017
  • Agosto 2017
  • Luglio 2017
  • Giugno 2017
  • Maggio 2017
  • Aprile 2017
  • Marzo 2017
  • Febbraio 2017
  • Gennaio 2017
  • Dicembre 2016
  • Novembre 2016
  • Ottobre 2016
  • Settembre 2016
  • Agosto 2016
  • Luglio 2016
  • Giugno 2016
  • Maggio 2016
  • Aprile 2016
  • Marzo 2016
  • Febbraio 2016
  • Novembre 2015
  • Ottobre 2015
  • Agosto 2015
  • Luglio 2015
  • Giugno 2015
  • Maggio 2015
  • Marzo 2015
  • Gennaio 2015
  • Maggio 2014

Tag cloud

Abruzzo Aglianico Aglianico del Vulture ancestrale Andria Basilicata bollicina Bombino Bianco Borgo Eganzia Borgo Egnazia Campania Castel del Monte Centorame Cerasuolo Chieti CORONE Cucina Frentana Fivi Gioia del Colle Greco di Tufo Guida Vini Buoni d'Italia Locanda di Beatrice Loreto Aprutino Meet in cucina Montepulciano Murgia Negroamaro Nero di Troia Orecchiette Passerina Pecorino Pizza Napoletana Primitivo Primitivo di Manduria Puglia Rivera Rosato Salento Spumante Tintilia Torre dei Beati Trebbiano Vini artigianali Vinibuoni Vulture
© Andrea De Palma - E-mail: depalma.andrea@gmail.com - Cell. 330324421